E' stato l'unico italiano ad essere ucciso nel programma di eugenetica voluto da Hitler. Subendo assurde torture
Questa è la storia di un bambino napoletano Sergio De Simone, originario del quartiere Vomero. Un’anima innocente di appena 8 anni.
Il suo nome è rimasto nella storia perché fu l’unico italiano sottoposto a sperimentazione medica in un campo di concentramento nazista. Di origini ebraiche, il piccolo Sergio fu prima trattato come una cavia umana e poi ammazzato insieme ad altri 19 compagni di sventura.
Marchiati e separati
Il bambino lasciò Napoli insieme alla sua famiglia per essere condotto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau il 29 marzo 1944, con il convoglio 25T.
Sergio fu scaricato sulla rampa del lager la notte del 4 aprile 1944. Tutti i componenti del suo nucleo familiare furono marchiati con dei numeri, perdendo così la loro identità primaria e la loro dignità di esistenza. Mamma Gisella divenne la numero 76516, Sergio il numero 179614, la zia Mira il numero 76482 e le cuginette, Andra e Tatiana, rispettivamente con i numeri 76483 e 76484. I bambini, fin da subito, furono separati dalle loro mamme e spediti in dormitori differenti (Voce di Napoli, 27 gennaio 2017).
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Le 20 cavie
Il medico e criminale nazista Kurt Heissmeyer – che doveva compiere gli esperimenti sui bambini – si fece assegnare 20 piccoli ebrei come cavie, che gli furono procurati facendoli prelevare proprio dal campo di sterminio di Birkenau dall’altrettanto tristemente celebre dottor Josef Mengele, tra i responsabili del progetto di eugenetica nazista.