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Raccontaci meglio in cosa consiste quest’opera che è cominciata.
All’inizio è cominciata, appunto, come una raccolta di vestiti e altri piccoli oggetti da portare in Africa: metà del materiale veniva venduto per raccogliere fondi, l’altra metà ero io stessa a distribuirla tra chi aveva bisogno. Mi sono lasciata guidare da Dio, in questa fase, e l’ho sempre sentito vicino. Tutto parte dalla città dove sono nata e dove ci sono ancora i miei parenti, Benin City. Mi muovo, cerco chi ha bisogno, senza badare alla cultura o alla religione. Nella città di Lagos ho visitato i villaggi più poveri, a prevalenza musulmana, e ho dato vestiti a molte famiglie. Nella mia città, mi reco all’ospedale dove nascono i bambini e dono alle neo-mamme generi utili alla sussistenza. Non chiedo nulla, solo che preghino dicendo: «Dio, grazie».
Col tempo si è imposto alla mia attenzione un problema serio che affligge la Nigeria: gli orfani.
L’anno scorso mi sono ritrovata ad assistere due bambini di 8 e 9 anni, violentati. La storia della bimba di 9 anni è emblematica: rimane orfana e viene mandata a vivere ad Abuja presso la famiglia di uno zio; un giorno la mandano a fare un acquisto e durante il tragitto viene violentata. A seguito di ciò, la bambina è stata rifiutata dalla famiglia dello zio, perché in Nigeria viene considerata colpevole dello stupro la vittima: si crede che la femmina abbia dentro di sé un demonio che costringe l’uomo a violentarla. Questa è la realtà nigeriana, schiava di queste superstizioni che fanno danni.
Noi siamo lontani dalla Nigeria, abbiamo tristi luoghi comuni sulle nigeriane, voci terribili delle stragi di Boko Haram. Ci fai un breve quadro della tua nazione?
La Nigeria copre un territorio vastissimo pieno di religioni, culture, tradizioni diverse. Ci sono più di 200 lingue parlate e ogni città ha il suo dialetto. L’unico modo di comunicare è un inglese pidgin (semplificato). Una cosa da dire con chiarezza è che è un paese molto corrotto e questo si configura come una piaga tremenda che campa sull’ignoranza del popolo. Voglio fare un esempio clamoroso.
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I giovani che vogliono entrare in università devono sostenere un esame d’ingresso a pagamento; i soldi complessivi versati l’anno scorso per tale esame ammontavano a 36 miliardi di euro e sono tutti spariti, cioè anziché finire nella banca delle università se li sono spartiti in modo illegittimo. Quale giustificazione è stata data per un ammanco del genere? È stato detto, da fonti ufficiali, che un serpente gigante ha mangiato tutti i soldi; e il popolo ci ha creduto senza battere ciglio. Il Vodoo e altre superstizioni malvagie sono molto radicate tra la gente, tuttora.