A rivelarla è il sociologo che lo ha intervistato, Dominique Wolton. "E' più francescano che gesuita, e punta sulle nuove Chiese"
Simpatico, umile, gioioso, francescano. E’ questo il Papa Francesco descritto da Dominique Wolton, autorevole sociologo e letterato francese, che lo ha incontrato privatamente per il suo libro intervista con il Papa “Dio è un poeta” .
Il sociologo, in occasione della presentazione del volume a Roma, ha tratteggiato il Bergoglio “dietro le quinte”, così come lo ha conosciuto lui.
Tante risate
«E’ stato un’ incontro umano inatteso – racconta Wolton – lo ha forse interessato il mio essermi dichiarato ‘cattolico al 50%’ e la mia figura di intellettuale francese. Lui dà fiducia alle persone, in questo caso a me». Si è creato tra noi, prosegue il sociologo francese «un senso di complicità e un fondo di humour che è rimasto in tutti gli incontri. Abbiamo riso molto, anche perché il Papa non si prende molto sul serio».
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Contatto fisico

Bergoglio ha un tratto «estremamente umano, basato anche sul contatto fisico, difficile da trovare tra i principi della Chiesa e anche tra i politici. Sono un pastore, non un professore, dice di sé». Ho visto in lui, aggiunge Wolton, «non una Chiesa solenne, ma una Chiesa pastorale, una Chiesa per i poveri peccatori. In altri termini, il Vangelo».
La sua filosofia della Chiesa, chiarisce ancora Wolton, è «gioia e libertà, e non responsabilità e colpevolezza», insiste molto sulla parola gioia, «e questo è particolare, per me, perché spesso nella Chiesa c’è una tristezza esasperante».
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