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Il maggiordomo di Giovanni Paolo II racconta un miracolo avvenuto per intercessione di Wojtyła

JOHN PAUL II

AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI

Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 23/04/18

In un'intervista, Angelo Gugel racconta di aver assistito a un esorcismo che il Papa realizzò in Piazza San Pietro

“Giovanni Paolo II ha fatto un miracolo per me e per la mia famiglia”, ha raccontato Angelo Gugel, maggiordomo che ha prestato servizio a tre Papi in Vaticano: Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

In un’intervista rilasciata a Stefano Lorenzetto per Il Corriere della Sera, Gugel racconta di aver tenuto tra le braccia Giovanni Paolo II dopo l’attentato in Piazza San Pietro da parte di Ali Agca il 13 maggio 1981, oltre ad essere stato la prima persona al mondo a figurare nell’Annuario Pontificio nella lista dei “Familiari del Papa”.

Gugel, aiutante di camera per 28 anni e che oggi ne ha 80, ha raccontato che dopo l’attentato una pietra bianca è stata inserita vicino alla colonna del Bernini per ricordare l’episodio e ha riferito qualcosa di poco noto: ne esiste un’altra uguale con lo scudo pontificio, situata nell’atrio dei Servizi sanitari del Vaticano, dove in quel giorno fatidico si ricorda il Papa a terra prima che venisse portato in ambulanza al Policlinico Gemelli. L’emorragia interna era così grave che perse tre litri di sangue. Il maggiordomo non lo abbandonò fin quando i medici non dimisero il Pontefice.

Gugel ha poi raccontato un miracolo realizzato dal Vicario di Cristo, salvato dalla Madonna di Fatima, a favore di Maria Luisa Dall’Arche, moglie di Gugel dal 1964. La prima figlia della coppia nacque morta. “Facemmo voto di mettere come secondo nome Maria a tutti i figli che la Madonna ci avesse concesso. Ne arrivarono tre: Raffaella, Flaviana e Guido. La quarta si chiama Carla Luciana Maria in onore di Karol e di papa Luciani. È nata nel 1980 per intercessione di Wojtyła”.

Il miracolo

“Insorsero gravissimi problemi all’utero”. I ginecologi del Policlinico Gemelli “escludevano che la gravidanza potesse proseguire. Un giorno Giovanni Paolo II mi disse: ‘Oggi ho celebrato la messa per sua moglie’. Il 9 aprile Maria Luisa fu portata in sala operatoria per un parto cesareo. All’uscita, il dottor Villani commentò: ‘Qualcuno deve aver pregato molto’. Sul certificato di nascita scrisse ‘ore 7.15’, l’istante in cui la Messa mattutina del Papa era al Sanctus”.

A colazione, suor Tobiana Sobotka, superiora delle religiose in servizio nel Palazzo Apostolico, informò il Pontefice che era nata Carla Luciana Maria. “Deo gratias”, esclamò Wojtyła. E il 27 aprile volle essere lui a battezzarla nella cappella privata

L’esorcismo

In un altro momento dell’intervista, l’ex maggiordomo ha raccontato che Arturo Mari, fotografo de “L’Osservatore Romano”, gli ha confermato di aver assistito a un esorcismo di Wojtyła dopo l’udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro.

“C’ero anch’io. Una ragazza bestemmiava con la bava alla bocca. La voce era cavernosa. Un vescovo scappò via per la paura. Il Santo Padre pregava in latino, senza scomporsi. Alla fine le toccò il capo e subito il volto dell’indemoniata si distese in un’espressione di pace. Lo vidi compiere un rito analogo in un salottino dell’Aula Nervi, sempre dopo un’udienza”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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