di Silvina Perez
Joaquín Vergara ha 18 anni e, come assicura nel suo profilo nelle reti sociali, la sua motivazione più grande nella vita è aiutare gli altri. Certo, la notizia non comparirà sulle prime pagine dei giornali e non aprirà i notiziari, anche se dovrebbe, visto che Joaquín Vergara si dedica a fabbricare protesi gratuite per le persone che ne hanno bisogno, soprattutto per bambini e adulti privi di mani. Sul suo account Twitter ha pubblicato un video che ha superato i due milioni di visualizzazioni, dove ha spiegato la sua iniziativa, «in modo da potermi occupare di più casi e far sì che le persone a cui manca una mano possano mettersi in contatto con me».
Per i sociologi, Joaquín fa parte della cosiddetta “Generazione Z”, il gruppo demografico nato tra il 1994 e il 2010 e che rappresenta il 25,9 per cento della popolazione mondiale. Sono quei giovani nati o cresciuti in piena recessione e in un mondo con indici di disoccupazione galoppanti. Sarà forse per questo che, quando a casa sua sono arrivate due stampanti 3D, Joaquín ha saputo utilizzarle nel miglior modo possibile, dando un volto umano alla solidarietà in tempi di crisi. Per questo adolescente argentino, che vive in un paesino vicino a Mendoza, a quasi 900 chilometri da Buenos Aires, poter risolvere, anche se solo in parte, la vita delle persone, è diventata la preoccupazione principale.