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La vera resa del demonio è il nostro rendimento di grazie!

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MIENMIUAIF - MIA MOGLIE ED IO - pubblicato il 20/04/18
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La santità sarà simile ad un pugile che incassa bene i colpi e si rialza dal tappeto del suo ring interiore? Assomiglierà a dire grazie al Cielo per le molte cose apparentemente brutte? Lettere a una moglie #2 (ovvero l’esodo del duo con l’anello noto in tutto il mondo come Mienmiuaif) di Giuseppe Signorin

Rendo grazie a Dio perché mi tieni umile, amore mio. Mentre io mi mangio le parole come san Leopoldo, infatti, tu hai una pronuncia impeccabile, credo in tutte le lingue. Sei una donna speciale, e pentecostale, non nel senso di movimento evangelico ma nel senso che c’eri sicuramente anche tu, con Maria e gli apostoli, il giorno in cui è sceso lo Spirito Santo e sono apparse le lingue di fuoco e tutti si sono messi a parlare ogni idioma possibile immaginabile.



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Vivere con te mi tiene umile, amore mio, e di questo rendo grazie a Dio. Mi torna spesso in mente il testamento spirituale di santa Bernadette (che fra l’altro un po’ ti somiglia, come ti somiglia santa Teresina, anche se per me le somiglianze maggiori rimangono quelle con Albert Einstein, che ho avuto modo più volte di confidarti in forma epistolare). Nel testamento spirituale, Bernadette ringrazia la Madonna per un sacco di cose brutte, “per l’ortografia che non ho mai saputa, per la memoria che non ho mai avuta, per la mia ignoranza e per la mia stupidità, grazie! Grazie, grazie, perché se ci fosse stata sulla terra una bambina più stupida di me, avreste scelto quella! Grazie di essere stata Bernadette, minacciata di prigione perché vi aveva vista, Vergine Santa… Per questo corpo mingherlino che mi avete dato, per questa malattia di inferno”.


BERNADETTE SOUBIROU EMYA
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Figurati il diavolo, amore mio, che le escogita tutte per deprimerci, e una come Bernadette, a cui era capitato di tutto, che ringraziava la Madonna per le peggio cose… Come dev’esserci rimasto? Per non parlare di san Giuseppe. “Che c’entra san Giuseppe? Non ha mai aperto bocca”, starai pensando. Sì, ma se ti capita la missione di essere il padre di Dio, che cosa vuoi dire? Puoi solo rimanere a bocca aperta. Il silenzio di san Giuseppe è un inno di stupore e gratitudine. Infatti San Giuseppe è il terrore dei demoni.

E Rocky? Quante ne prendeva? Ma andava avanti, ripeteva “non fa male”, porgeva l’altra guancia e poi vinceva. Non è importante quante ne prendi, ma come. Come incassi i colpi. Questo fanno i santi. E anche Rocky. Incassano alla grande. Ringraziano, addirittura. E quando sembra che stiano perdendo, mettono ko il diavolo. Certo, non è facile ragionare come san Giuseppe e santa Bernadette, e nemmeno come Rocky, sono top di gamma nelle loro rispettive categorie, ma non mi pare una buona scusa per non prendere l’abitudine di ringraziare. Ringraziamo lo stesso, anche se non ne abbiamo voglia, anche se pensiamo di non esserne capaci. Bernadette diceva di non temere nulla, se non i cattivi cattolici. E noi cattolici siamo cattivi soprattutto quando siamo ingrati. Quando siamo ingrati facciamo il gioco di quello di sotto. Che Dio ci faccia fare il gioco giusto. Ti amo.

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