Nell’immediato dopoguerra e poi ancora a lungo, fino agli anni 60 dello scorso secolo, il Reumatismo Articolare Acuto (come allora lo si chiamava), la cardite reumatica e tutte le complicanze dell’infezione da Streptococco beta emolitico di gruppo A (SBEGA), rappresentarono un autentico problema sociale. Colpivano migliaia di bambini e di giovani adulti con conseguenze spesso tragiche, irreversibili oppure, a quei tempi, assai difficili da correggere come i danni a carico delle valvole cardiache. In seguito, con il migliorare delle condizioni di vita e con la diffusione degli antibiotici, la Malattia Reumatica – come oggi la si chiama – e le altre complicanze dell’infezione da streptococco sembrarono scomparire quasi del tutto. Ma il ricordo delle epidemie degli anni ’40 e ’50 dello scorso secolo è rimasto vivo nella memoria collettiva.
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Un titolo antistreptolisinico “alto”, infatti, preoccupa ancor oggi la maggioranza dei genitori e porta talvolta a terapie antibiotiche. Quasi sempre inutili e quindi dannose, perché fonte di quelle “resistenze” che stanno sempre più indebolendo l’efficacia degli antibiotici quando realmente occorrono. Forse proprio per l’emergere di ceppi di SBEGA resistenti a molti antibiotici, in questi ultimi anni le complicanze della faringite da streptococco stanno ricomparendo. Siamo lontani dalle epidemie del dopoguerra ma certamente torniamo a vedere non pochi casi di Febbre Reumatica e di altre complicanze come le PANDAS. Questo numero cerca di rispondere ai numerosi interrogativi che genitori e insegnanti si pongono di fronte a questa nuova situazione. Che cos’è lo streptococco? Come comportarsi con la faringite? Antibiotici sì o antibiotici no? E con la malattia reumatica, con la PANDAS?
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