Dai gigli all'angelica: Fiori ed essenze che possono richiamare ad una vicinanza di Gabriele, Raffaele e altri spiriti celesti
Gli angeli emanano profumi? Sappiamo riconoscere la loro presenza se si avverte una particolare fragranza?
Al di là di ogni riferimento di tipo esoterico, testi biblici e ufficiali di personaggi che hanno fatto la storia della Chiesa Cattolica fanno riferimento più volte a profumi che si possono associare ad interventi angelici. Con l’angelologo Don Marcello Stanzione scopriamo quali sono.
Gli odori percepiti da Santa Maria Francesca
Suor Maria Francesca delle Cinque Piaghe, del III ordine francescano, era sempre ammalata e, nel 1789, l’arcangelo San Raffaele le apparve e le disse che Dio lo aveva mandato a curarla. Il giorno dopo, infatti, la suora era guarita ed aveva ripreso le sue attività lavorative. Un’altra volta suor Maria Francesca aveva una vena gonfia che le impediva qualsiasi sforzo e San Raffaele la guarì di nuovo.
Un’altra volta, mentre padre Francesco Bianchi stava parlando, lei sentì un intenso profumo che aleggiava intorno a lui; il sacerdote chiese alla religiosa se anche lei lo avvertisse e la suora rispose che il profumo proveniva dall’arcangelo Raffaele che era lì presente, senza che il padre Bianchi potesse vederlo.
Raffaele e l’angelica

Sempre all’arcangelo Raffaele è legato il forte profumo che emana la pianta detta angelica.
Una leggenda riporta che Raffaele riveló ad un pio eremita l’uso dell’angelica, cosí chiamata in suo onore (la si chiamava una volta arcangelica). A credere agli autori antichi, questa pianta sarebbe una vera panacea: essa guarirebbe la rabbia e le malattie proprie alle donne, renderebbe amabili le spose e le suocere amare, e fedeli le balzane.