...e cosa fare per risolvere il problema
Come managing editor di un sito di appuntamenti cattolico, ritengo che ci siano tre problemi quando si parla di uscire con qualcuno.
Da una parte, gli appuntamenti secolari riguardano il fatto di sentirsi bene sul momento, mentre l’impegno a lungo termine non è previsto, almeno all’inizio. Le persone di fede single che conosco, soprattutto cattoliche, vogliono qualcosa che duri – il matrimonio per tutta la vita –, con tutti i sacrifici che comporta, e che sia chiaro fin dall’inizio.
Dall’altro lato, nel mondo cattolico degli appuntamenti, se si è abbastanza fortunati di avere intorno molti single cattolici (forse si vive in una città con una cospicua comunità cattolica, o si è frequentata un’università cattolica) si potrebbe essere colti da una fobia nei confronti dell’impegno di tipo diverso.
Ho constatato che nei circoli cattolici le persone sono così consapevoli dell’importanza dell’impegno che chiedere a qualcuno di uscire viene a volte percepito come una sorta di proposta di matrimonio. Il pensiero prevalente sembra essere: “Illudere qualcuno è un peccato terribile, per cui è bene essere sicuri di poterla sposare prima di chiederle di andare a prendere anche solo un caffè”.
L’unica spiegazione a cui riesco a pensare per questo scenario è che finora la cultura cattolica ha cercato di allontanarsi talmente dal mondo secolare fatto di appuntamenti casuali da ritrovarsi in uno strano deserto in cui i cattolici single sono bloccati per sempre in schemi di gruppo (senza possibilità di incontri uno-a-uno finché entrambi non sono certi che l’altro sia molto interessato).
E poi constato una terza cosa, ovvero che se si esce con un altro cattolico single si cade in situazioni strane. Si va a un appuntamento e se ne esce più confusi di prima, o ci si scrive a ripetizione ma non si incontra mai la persona faccia a faccia, o ancora l’appuntamento inizia in modo così impacciato che non si riesce neanche a immaginare che possa avere un seguito.