L'incredibile storia di San Riccardo di Chicester è iniziata in una famiglia povera di un paesino dell'Inghilterra
Il santo che rifiutò due matrimoni molto convenienti e divenne il patrono di cocchieri e carrettieri. E’ una storia singolare quella di San Riccardo, nato nel 1197 a Droitwich Spa, nel Regno di Inghilterra, e omaggiato il 3 aprile.
Veniva da una famiglia di piccoli proprietari terrieri, scrive Il Sussidiario (3 aprile), che non potevano permettersi di far studiare i figli. Per questo Riccardo, pur andando molto bene negli studi, dovette dedicarsi all’attività agricola per soddisfare le esigenze economiche familiari.
La fattoria e i cavalli
Durante la sua giovinezza trascorsa nella fattoria del padre, Riccardo divenne un abile conduttore di cavalli. Anche se non era quella la sua vocazione, si distinse perché era bravo a cavalcare e i suoi spostamenti a bordo di carrozze e carretti, per la vendita dei beni prodotti in fattoria, furono fondamentali per risollevare la situazione economica della famiglia

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Il doppio rifiutò
Sarebbe stato l’ereditiere di tutti i beni se non fosse che la sua voglia di studiare batteva di gran lunga quella di condurre i cavalli. Intorno al 1214 si iscrisse all’Università di Oxford dove seguì i corsi di Roberto Grossatesta e del vescovo Edmond Rich. Dopo Oxford proseguì i suoi studi a Parigi e poi a Bologna per specializzarsi in diritto canonico.
Qui gli capitò l’opportunità di contrarre un matrimonio molto favorevole dal punto di vista economico ma Riccardo rifiutò per ben due volte avendo ormai capito di voler consacrare la sua vita a Cristo.
La scelta del sacerdozio
A 38 anni fece finalmente ritorno a Oxford e qui venne nominato rettore dell’università grazie alla sua fama di uomo colto ed erudito. Seguì il vescovo Rich, che lasciò in eredità a Riccardo un calice e lui, preso dall’ispirazione, si fece prete dopo aver studiato due anni teologia.

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Vescovo povero
Nel 1244 si ritrovò suo malgrado al centro di una contesa. Riccardo fu infatti il candidato della chiesa per la carica di vescovo di Chichester ma era inviso al re che preferiva un altro candidato. Chiesa e re si rivolsero così al papa il quale consacrò Riccardo come vescovo, scatenando le ire del re che confiscò tutti i beni appartenenti alla diocesi. Riccardo si trovò così ad essere un vescovo povero e a zappare la terra per poter mangiare.
Solo qualche anno dopo il re restituì a Riccardo tutti i beni dei quali aveva diritto e il vescovo utilizzò i tesori per alleviare le sofferenze dei poveri e dei malati.

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La frase più famosa
Il fratello maggiore un giorno gli fece notare che le sue rendite non sarebbero bastate a simili profusioni. «È meglio – gli rispose il santo – vendere i propri cavalli e il vasellame d’argento che lasciare le membra di Gesù Cristo nella miseria». Riccardo non si accontentava di fare l’elemosina a coloro che gliela domandavano, ma preveniva pure coloro che per vergogna non osavano chiedergliela. Fece costruire un ospizio per i vecchi, gli storpi, gli inabili al lavoro tant’era la compassione che egli provava per gl’infelici. Dio ricompensò con miracoli la sua generosità.

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I prodigi
Un giorno, distribuendo un pane che aveva benedetto, riuscì ad accontentare 3.000 poveri, e gliene rimase ancora a sufficienza per cento altri che sopraggiunsero dopo la prima distribuzione. Il suo biografo assicura che simili prodigi si ripeterono altre volte nella vita del santo (lagioiadellapreghiera.it, 2 aprile).