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La chiesa cattolica di New York amata dai registi italoamericani

Godfather

Paramount

V. M. Traverso - Aleteia USA - pubblicato il 04/04/18

La St. Patrick’s Old Cathedral figura spesso nei film di Coppola e Scorsese

La St. Patrick’s Old Cathedral, a cui ci si riferisce comunemente come alla Old Saint Patrick’s, è stata costruita tra il 1809 e il 1815 ai numeri 260–264 di Mulberry Street, in una parte di Manhattan oggi chiamata Nolita (North of Little Italy).

Per molto tempo, la parrocchia è stata la sede della comunità irlandese di New York. I credenti che appartenevano ad altri gruppi di immigrati, come gli italiani, potevano assistere ai servizi religiosi in una zona separata situata nel seminterrato dell’edificio.

Nel 1880, però, in parte grazie ai tanti matrimoni tra le due comunità, gli italiani finirono per superare a livello numerico gli irlandesi, diventando la comunità più cospicua a Old Saint Patrick’s. La chiesa, che oggi serve una comunità mista composta da ispanici, asiatici e gruppi di varie altre origini, è diventata uno dei centri più importanti della cultura italoamericana.

È per questo che appare spesso nelle opere di molti registi italoamericani. Nel 1972 Francis Ford Coppola l’ha scelta come location per la

ne Il Padrino, in cui Michael Corleone, che fa da padrino al figlio della sorella, giura che “rinuncerà a Satana e a tutte le sue opere” mentre in città ha luogo un massacro meticolosamente organizzato ordinato da lui.

Martin Scorsese, cresciuto a qualche isolato di distanza da Old Saint Patrick’s, a Little Italy, che ha descritto “come un paesino della Sicilia”, ha mostrato la chiesa in due dei suoi film più famosi ambientati a New York City.

Una delle 

di Mean Streets (1972) vede un giovane Harvey Keitel che interpreta il personaggio di Charlie, membro della criminalità organizzata, in ginocchio di fronte all’altare principale di Old Saint Patrick’s.

La chiesa appare anche in una delle scene notturne di Gangs of New York (2002), in cui l’arcivescovo Hughes cerca di difendere la parrocchia cattolica dagli attacchi di una folla inferocita armata di torce e forconi.

Qualche mese fa, il regista da Oscar ha dato un’altra prova del suo attaccamento alla parrocchia della sua infanzia unendosi alla campagna di raccolta fondi da 2 milioni di dollari per restaurare l’organo a canne di 150 anni, progettato dal famoso costruttore di organi Henry Erben nel 1868 e assemblato da un team di artigiani europei e americani altamente specializzati.

“La bellezza a livello acustico ed estetico dell’organo di Erben, realizzato da artigiani immigrati, ci ispira ancora oggi”, ha affermato Scorsese in una dichiarazione. “Dobbiamo preservarlo perché è un’opera d’arte musicale che ci parla della nostra storia. Non possiamo capire il futuro o il presente a meno che non conosciamo il passato. Ascoltare il suono trascendente di questo capolavoro americano del XIX secolo ci porterà dove dobbiamo stare”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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