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Dylan a 2 anni è terminale. Ma prima che sospendano i supporti vitali riceve il Battesimo…

Dylan Askin

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Paola Belletti - Aleteia - pubblicato il 04/04/18

Sì, dopo settimane di angoscia, i genitori si erano arresi a quella che sembrava una decisione realistica: il loro bambino non aveva possibilità di riprendersi. I supporti vitali andavano sospesi. Va bene, ma prima lo battezziamo

Dylan Askin si ammala il giorno di Natale del 2015. Con la preoccupazione che possiamo facilmente immaginare a battere loro alle tempie, Mike e Carry lo portano in ospedale dove però sono costretti ad aggiustare al rialzo le proprie angosce: il loro bambino fatica a respirare non per un’influenza particolarmente acuta ma per un raro quanto esteso tumore polmonare.

Al Derby Royal Hospital dove è inizialmente ricoverato si accorgono che un polmone è completamente collassato e approfondendo le indagini tocca loro scoprire che si tratta di istiocitosi polmonare a cellule di Langerhans.

Un tumore poco frequente (1 su un milione)ad eziologia incerta che però nei bambini permette già di applicare standard terapeutici efficaci, infatti il piccolo se la sta cavando abbastanza bene tanto che lascia la terapia intensiva. La fase critica sopraggiunge con l’arrivo di una polmonite batterica che lo porta a perdere quasi del tutto la funzionalità polmonare. Respira solo grazie alle macchine. Benedette macchine…

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Continua a peggiorare, i medici che di mestiere si adoperano per far guarire le persone, constatano la gravità delle condizioni di Dylan e dopo settimane di angoscia, riporta il Messaggero che per primo ha diffuso la notizia per il pubblico italiano, si convincono che occorra sospendere i supporti vitali. Si arrendono anche i genitori che però prima di iniziare le procedure assicurano al bambino un ultimo rapido intervento: consta di un po’ d’acqua e di alcune parole. E’ il 25 marzo del 2016 ed è Venerdì Santo. Alla presenza dei parenti Dylan viene battezzato. I medici iniziano a sedarlo ma lui invece dà segni inequivocabili di ripresa. Genitori, fratello, familiari accorsi tutti stanno cantando intorno a lui per accompagnarlo, per dirgli addio, riporta The Sun.

Il battito cardiaco invece inizia a normalizzarsi. La vita si oppone alla morte nonostante questa avesse mostrato fretta e avesse dalla sua anche la sconsolata accettazione degli stessi genitori (quanto si saranno accusati per questa troppo rapida disperazione?). Contrordine ricevuto dai medici che assecondano la volontà imperiosa di vivere di quella testolina bionda. Via dalla rianimazione, miglioramenti che si susseguono rapidi. Via dall’ospedale: il 16 maggio Dylan è a casa con il fratello, biondo come lui.


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Sembrava essere ormai vicinissimo alla morte, Dylan. E non le è stato sottratto. No, se il Battesimo è quello che diciamo che sia, il Battesimo immerge, tuffa la persona nella morte, ma quella di Cristo. E’ stato seppellito nella morte di Cristo e senza tanto girarci intorno con Lui è risorto come creatura nuova. Lo dice il Catechismo della Chiesa Cattolica che a ben vedere è il libro più epico e avventuroso sia mai stato scritto. Noi qua in superficie a ragionare di tubi, ventilazione, terapie, parametri vitali. E la vita dello spirito, invece, che arriva, buca la crosta, emerge, si impone sbaraglia tutto.

Non serve tutta questa fede per riconoscere l’ovvio. Così commenta Kerry, la mamma, col suo bambino in braccio:

«Non sono particolarmente credente, ma credo che mio figlio sia il nostro miracolo pasquale. Quando lo ho raccontato a mio figlio Bryce lui ha detto “è come Gesù” perché lo aveva imparato a scuola” (da The Sun)

Ora, nelle feste pasquali di questo 2018, Dylan è tornato a farsi dare un’occhiata dai dottori: tutto ok, little boy, sei guarito.

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