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Come superare la ferita più profonda, quella del rifiuto?

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Photo by Joshua Rawson-Harris on Unsplash

Luz Ivonne Ream - pubblicato il 28/03/18

Rifiutare una persona è farla sentire indegna di essere amata

La ferita del rifiuto è una ferita dell’“essere” e sorge quasi fin dal momento del concepimento. Il rifiuto è un’emozione che il padre e/o la madre ha trasmesso al bambino fin dal ventre materno e che ci si porta avanti durante l’infanzia.

Per questo si dice che è la più profonda, perché è proprio dall’interno che la persona si sente rifiutata. I bambini che si sentono indesiderati pensano di non essere degni di esistere. In seguito si percepiranno anche molti atteggiamenti degli altri come un rifiuto, senza che lo siano necessariamente.

Come riconoscere questa ferita?

Le persone che si sentono rifiutate evitano la convivenza.

Faticano molto a trovare il proprio posto nella vita.

Non si sentono considerate.

È una sensazione interiore molto particolare, come se sentissero che il loro diritto di esistere è stato negato, e questo genera una paura che non sanno spiegare.

Hanno la tendenza ad essere tristi, perché credono che nessuno voglia stare con loro.

Sono perfezioniste e controllatrici perché fin da piccole hanno imparato che solo cercando la perfezione potevano ottenere l’accettazione dei genitori.

Non hanno un senso di appartenenza e hanno invece una forte tendenza a fuggire perché preferiscono rifiutare prima di provare di nuovo il dolore di essere rifiutate.

Possono anche arrivare a sviluppare una magrezza estrema per la sensazione interiore di dover scomparire, di non voler esistere, di non essere viste, pensando che se si lasciano vedere verranno rifiutate.

Hanno grande difficoltà a sviluppare rapporti interpersonali.

Come si sente una persona che prova questa ferita?

In genere, quando non se ne tiene conto, anche nei piccoli dettagli, la ferita sanguina.

Queste persone soffrono per cose come non essere menzionate quando si parla di un evento a cui hanno partecipato o non essere invitate a qualcosa.

Non riescono a capire che non essere prese in considerazione non è lo stesso di essere rifiutate. Filtrano ciò che accade loro attraverso la ferita che si portano dietro.

La buona notizia è che come qualsiasi ferita anche questa può guarire, prestando particolare attenzione all’autostima, iniziando a valorizzarsi e a riconoscersi senza aver bisogno dell’approvazione altrui. Per questo è sempre raccomandabile ricorrere a un professionista per ricevere l’aiuto necessario in tutto il processo.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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