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E se nella Settimana Santa ci vestissimo in base ai colori liturgici?

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Adriana Bello - pubblicato il 27/03/18

Non vi preoccupate se non vi siete vestiti di rosso per la Domenica delle Palme

Non è una norma della Chiesa, ma visto che anche le vesti sono una forma di linguaggio per la religione mi è sembrato interessante raccontarvi perché i sacerdoti vestono di colori diversi durante la Settimana Santa (e forse è un modo per esortarci ad accompagnarli anche in questo).

I colori nella liturgia sono un modo per collegarci a livello visivo con il tipo di evento o celebrazione che la Chiesa sta vivendo, ma la scelta di ciascuno non è dovuta al caso, perché ogni colore ha un significato profondo.

Il primo Papa ad aver reso “ufficiale” la cosa è stato Innocenzo III (XIII secolo), che ha parlato di quattro colori: verde, rosso, nero e bianco. In seguito, nel 1570, si sono aggiunti il rosa e il porpora, e il dorato e l’argentato per occasioni speciali.

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Mercoledì Santo: porpora

Molte persone lo usano per la sua associazione al Nazareno. Come nella Quaresima, il colore rappresenta sacrificio, penitenza e umiltà.

Visto che si associa anche al lutto, è un colore che invita a raccogliersi, a riflettere, pregare e pentirsi. È una chiamata alla conversione e alla preparazione.

Non bisogna poi dimenticare che era il colore del mantello che portava Gesù quando è stato proclamato “re dei Giudei”.

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Giovedì Santo: bianco

Essendo il giorno in cui si celebra la Messa crismale, si usa il bianco per la sua purezza e la rilevanza della comunione dei sacerdoti con il vescovo e della preparazione degli olii che si useranno nel resto dell’anno.

È anche simbolo di allegria, pace e celebrazione, visto che è il giorno in cui sono stati istituiti il sacerdozio e l’Eucaristia.

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Venerdì Santo: rosso

Anticamente in questa occasione si usava il nero, ma dopo il Concilio Vaticano II è stato scelto il rosso.

Questo colore viene usato in tutte le feste della Passione di Cristo e dei martiri per la somiglianza con il sangue e il fuoco. Essendo il colore del cuore, simboleggia anche il sacrificio d’amore di Dio.

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Domenica di Resurrezione: bianco / dorato

In questo giorno, più che di purezza il bianco è sinonimo di vita, luce, gioia e gloria. Vista la solennità dell’occasione, si permette anche il dorato o la combinazione di entrambi.

Il tono metalizzato simboleggia il fatto che la Domenica di Resurrezione è la “regina” di tutte le date.

Come vi cambiate d’abito quando si passa dall’inverno alla primavera, anche la Chiesa cambia i suoi paramenti sacri passando da una festività all’altra.

È un segno di riconoscimento e rispetto. Ricordate, però, che il cambiamento d’abito non deve fermarsi all’aspetto superficiale, perché implica anche un cambio di atteggiamento e un esercizio di introspezione.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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