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“Dio è giovane”, il libro-intervista di Papa Francesco

POPE FRANCIS Campus Misericordiae

Piotr Tumidajski / KAI

Lucandrea Massaro - Aleteia Italia - pubblicato il 21/03/18

Al 33enne Thomas Leoncini il pontefice ha affidato il suo pensiero sui giovani, nell'anno del Sinodo a loro dedicato

E’ una lunga conversazione quella che il Papa ha avuto con Thomas Leoncini, 33enne giornalista e scrittore,da questa è scaturito un libro edito in Italia da Piemmedal titolo “Dio è giovane” dedicato alle giovani generazioni. Il libro è un dialogo sui giovani, la Chiesa, la fede ed è immaginato – in questo anno dedicato alla riflessione sinodale su di loro – come parte del percorso che porta alla Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà la prossima Domenica delle Palme, in Vaticano e nelle diocesi dei cinque continenti.

Pubblichiamo alcuni estratti del volume tra le anticipazioni fornite alla stampa italiana. Il Papa vede nelle nuove generazioni la profezia e la capacità di mettersi in gioco, ma vanno ascoltati, capiti e guidati:

Per capire un giovane oggi devi capirlo in movimento, non puoi stare fermo e pretendere di trovarti sulla sua lunghezza d’onda. Se vogliamo dialogare con un giovane dobbiamo essere mobili, e allora sarà lui a rallentare per ascoltarci, sarà lui a decidere di farlo. E quando rallenterà comincerà un altro movimento: un moto in cui il giovane comincerà a stare al passo più lentamente per farsi ascoltare e gli anziani accelereranno per trovare il punto d’incontro. Si sforzano entrambi: i giovani ad andare più piano e i vecchi ad andare più veloci. Questo potrebbe segnare il progresso. Un giovane ha qualcosa del profeta, e deve accorgersene. Deve essere conscio di avere le ali di un profeta, l’atteggiamento di un profeta, la capacità di profetizzare, di dire ma anche di fare. Un profeta dell’oggi ha capacità sì di condanna, ma pure di prospettiva. I giovani hanno tutte e due queste qualità. Sanno condannare, anche se tante volte non esprimono bene la loro condanna. E hanno anche la capacità di scrutare il futuro e guardare più avanti. Ma gli adulti spesso sono crudeli e tutta questa forza dei giovani la lasciano da sola (Vatican Insider).

Ai giovani bisogna dare spazio e soprattutto credito, essere capaci di credere nella loro capacità di costruire cose nuove, vanno ascoltati:

Dobbiamo chiedere perdono ai nostri ragazzi perché non sempre li prendiamo sul serio. Non sempre li aiutiamo a vedere la strada e a costruirsi quei mezzi che potrebbero permettere loro di non finire scartati. Spesso non sappiamo farli sognare e non siamo in grado di entusiasmarli. E’ normale ricercare il denaro per costruire una famiglia per costruire una famiglia, un futuro e per uscire da quel ruolo di subordinazione agli adulti che oggi i giovani hanno troppo a lungo. Ciò che conta è evitare di provare la bramosia dell’accumulo (Vatican News).

Ai giovani non piacciono le prediche, piacciono gli esempi concreti e coerenti, questo il Papa lo sa e lo ribadisce nel volume ricordando un episodio della GMG di Cracovia, che vale per tutta pastorale missionaria: non si indottrina, si agisce da cristiani fino a sollevare la curiosità del prossimo.

Quando ero a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù un giovane universitario mi ha chiesto: «Come posso parlare con un coetaneo ateo? Che cosa posso dire a un giovane ateo che non ha alcun rapporto con Dio?». Ho risposto: «Perché hai l’esigenza di dire? Dobbiamo sempre fare, non dire. Tu fai. Se cominci a parlare farai proselitismo e fare proselitismo significa usare la gente. I giovani sono molto sensibili alle testimonianze, hanno bisogno di uomini e donne che siano esempi, che facciano senza pretendere nulla dagli altri, che si mostrino per ciò che sono e basta. Saranno loro, gli altri giovani, a farti domande e così arriverà anche il momento di parlare, di dire» (Avvenire).

Dio è social, aperto alle novità, aperto al cambiamento che in fondo è quello che spera in ogni uomo, il suo amore illimitato lo spinge a cercare e a non darsi per vinto. Come i giovani. Per Papa Francesco “Dio è giovane”:

Vorrei però aggiungere qualcosa di più riguardo a Dio. Nel libro dell’Apocalisse (21, 5) c’è questa frase: «E Colui che sedeva sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Dio quindi è Colui che rinnova sempre, perché Lui è sempre nuovo: Dio è giovane! Dio è l’Eterno che non ha tempo, ma è capace di rinnovare, ringiovanirsi continuamente e ringiovanire tutto. Le caratteristiche più peculiari dei giovani sono anche le Sue. È giovane perché «fa nuove tutte le cose» e ama le novità; perché stupisce e ama lo stupore; perché sa sognare e ha desiderio dei nostri sogni; perché è forte ed entusiasta; perché costruisce relazioni e chiede a noi di fare altrettanto, è social.
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