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Papa Francesco: “Chi va con le prostitute è un criminale, tortura le donne”

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Lucandrea Massaro - Aleteia Italia - pubblicato il 20/03/18
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Nel pre-sinodo che coinvolgerà i giovani, Francesco ha ascoltato una testimonianza che non ha potuto farlo tacereCon la brutalità della verità la giovane Blessing Okoedion, nigeriana ex vittima di tratta in Italia ha chiesto a Papa Francesco, in occasione del pre-sinodo dei giovani «Mi chiedo e ti chiedo, ma la Chiesa, ancora troppo maschilista, è in grado di interrogarsi con verità su questa alta domanda dei clienti?» e la risposta del pontefice è stata schietta e piena di rammarico: «Il problema è grave. Voglio chiedere perdono a voi, alla società, per tutti i cattolici, i battezzati che fanno questo atto criminale», dice Francesco. «E per favore, se un giovane ha questa abitudine la tagli, eh! È un criminale chi fa questo. “Ma padre non si può far l’amore?”. No, questo non è fare l’amore, questo è torturare una donna. Non confondiamo i termini».

La radice di tutto, afferma il Pontefice interrotto dagli applausi, nasce da una «mentalità malata», quella per cui «la donna va sfruttata». Al giorno d’oggi «non c’è femminismo che sia riuscito a togliere questo dalla coscienza più profonda e dall’immaginario collettivoLa donna va sfruttata… Così si spiega questa malattia dell’umanità, questa malattia di un modo di pensare sociale» (Vatican Insider, 19 marzo).

 

Da tempo la Chiesa afferma con forza che tutte le prostitute non sono altro che delle schiave. Francesco racconta in proposito di essere stato “l’anno scorso a visitare una delle case delle ragazze liberate da questa schiavitù”. “È da non credere – dice – Una è stata rapita in Moldavia e portata legata a Roma, nel portabagagli”, con la minaccia che le avrebbero ucciso i genitori (Repubblica)

«Le parole di Papa Francesco sono chiarissime e ci danno più forza nel continuare l’opera di liberazione delle donne vittime di tratta costrette prostituirsi. Ancora una volta ci sentiamo di dire “Grazie Santo Padre per il Suo appoggio a questa battaglia”». Commenta così Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, le dichiarazioni rilasciate ieri da Papa Francesco contro la prostituzione. «Le parole del Papa sono come macigni, che spero possano essere ascoltate dai tanti clienti che ogni sera sfruttano la condizione di vulnerabilità delle donne. – continua Ramonda – Ricordiamo ancora con grande emozione la visita del Papa nell’agosto 2016 in una nostra casa rifugio dove accogliamo donne sottratte al racket della prostituzione. L’abbraccio del Papa a queste donne che hanno sperimentato ogni tipo di violenza e la sua disponibilità ad ascoltare i loro drammi».