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Spiritualità
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Lui è qui. Sai riconoscere il Re dei Re a un passo da te?

KID, HIDDEN, FACE

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 16/03/18

La conversione è guardare con occhi nuovi e la novità è accorgersi della presenza di Dio impastato di normalità

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne;
Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto.
Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere?
Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo?
Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete.
Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora. (Gv 7,1-2.10.25-30)

Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla». I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia. Il ragionamento di questi abitanti di Gerusalemme non fa una piega: Dio se è Dio deve stupirci, deve essere circondato da un alone di mistero, deve saper fare qualche effetto speciale, mentre invece di Gesù si sa tutto, si sa da dove viene, chi è la sua famiglia, dove ha giocato, dove ha studiato. Uno che si conosce non può essere Dio.

La logica è un po’ come stare davanti alla donna della tua vita e ignorarla perché magari ci sei cresciuto insieme, mentre nella tua testa ti sei immaginato che la donna della tua vita sarebbe arrivata non si sa da dove e quando, e si sarebbe palesata a te come una ninfa o una sirena. I principi azzurri non arrivano sul cavallo bianco, e magari non sono nemmeno azzurri, ma rimangono principi. Lo sono perché diventano decisivi per la tua felicità ma sono completamente impastati di normalità. Dio ha scelto la stessa modalità, per venirci incontro ha scelto di abitare la nostra vita, la nostra storia. Non voleva stupirci, voleva sorprenderci. È la sorpresa di accorgersi che è davanti a noi, ad un passo. E soprattutto che è ora, che è adesso. «Lui è qui» direbbe Charles Peguy. La vera conversione dovrebbe riguardare allora il nostro sguardo, i nostri occhi.

Saper guardare in maniera nuova la stessa cosa e non cercare semplicemente qualcosa di nuovo. La novità è nascosta nelle pieghe. La novità è sapersi accorgere. Tutta la vita spirituale dovrebbe essere un tentativo di superare il sensazionalistico e di trattare invece con tutta la sacralità di cui siamo capaci le cose normali, le cose di ogni giorno, il già visto che abitiamo. «Dio è lì», nei dettagli, diceva un grande architetto, e aspetta noi, e aspetta che lo prendiamo sul serio e che costruiamo a partire proprio da quel dettaglio.

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