di Ashley Zahorian
Ahi, QUELL’argomento. I bambini e la Messa…
Sette anni fa, prima che nascesse la nostra prima figlia, non immaginavo che sarei diventata un’esperta sul tema.
All’inizio andare a Messa con una bambina piccola sembrava così facile… La piccola Clare mangiava o dormiva, al massimo aveva bisogno di un cambio di pannolino. Era una passeggiata! E poi ha iniziato a camminare. Da quando aveva un anno a quando ne aveva tre, l’unica soluzione efficace che riuscivamo a trovare era tenerla in passeggino al lato di un banco, ma non la aiutava davvero a capire la Messa, né tantomeno ad amare i sacramenti di Dio. Era giusto una questione di sopravvivenza.
Poi, quando lei aveva due anni e mezzo, abbiamo avuto il nostro secondo figlio, Dominic. Immaginavo una parata di passeggini che tenevano fermi i nostri bambini di modo che noi riuscissimo a seguire la Messa. Qualcosa doveva cambiare. I passeggini dovevano smettere di bloccare i corridoi.
SAPEVAMO che i nostri figli avevano il diritto battesimale (se non una responsabilità fino all’età della ragione) di essere a Messa.
SAPEVAMO di volere che i nostri figli amassero e capissero la Messa e amassero Gesù, non stessero solo zitti e buoni durante la Messa.
SAPEVAMO che i nostri figli coglievano comunque qualcosa della Messa, non fosse altro la grazia derivante dal fatto di stare in presenza di Nostro Signore. E noi avevamo bisogno di andare a Messa.
SAPEVAMO che tutto doveva cambiare.