Anna ha appena rilasciato un'intervista esclusiva a Vanity Fair. La notizia è che la crisi di coppia è ormai ufficiale e grave. Ma non definitiva, a patto che lui, da vero uomo, torni a prendersela
Basta, ora la crisi è grave e conclamata: Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo non stanno più sotto lo stesso tetto. Litigavano troppo e non si davano nemmeno più la buonanotte, racconta lei.
A cavallo tra gli anni zero e gli anni dieci del secondo stanchissimo millennio però sono stati impiegati ettometri quadrati di carta stampata per renderci partecipi degli sviluppi della relazionetra l’amatissimo cantautore napoletano e la giovane cantante nata in provincia di Frosinone, all’inizio del love affair solo diciottenne. Per raccontarci come dall’innesco irresistibile di questo grande amore fossero giunti finalmente e faticosamente- con soddisfazione di quasi tutti- a quella fiamma stabile e scoppiettante che li ha riscaldati insieme per ben 13 anni.
C’era il fatto, che si sarebbe voluto più trascurabile, della presenza della moglie, Carmela. Da lei D’Alessio avrebbe divorziato solo nel 2014. Da lei e dai tre figli. Perché, diciamo la verità, si resterà pure genitori ma la famiglia di quei figli è distrutta.
Dice ora Anna che tutti sapevano benissimo che quella storia era già belle che finita. E hanno insistito e l’hanno insultata e accusata ferocemente di essere una rubamariti e una sfasciafamiglie. Il suo stupore sembra vagamente sincero e credo raccolga approvazione da molti – accusatori esclusi – tra lettori e redattori di notizie gossip.
Non fa infatti riferimento alla più che condivisa convinzione che se un sentimento sorge e si autoimpone noi creature sentimentalmente dotate dobbiamo, per intimo comando, per indeclinabile invito recapitatoci dal destino corrispondervi?
Quello infatti che Anna tiene a sottolineare è che non era in fallo, non stava compiendo, lei, ma nemmeno Gigi, una cosa illecita. Perché la storia era già finita. In questa come in innumerevoli altre storie di famosi o ignoti il matrimonio come istituto scompare e quindi anche l’adulterio.
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Il matrimonio come contratto con il quale due volontà si legano l’una all’altra davanti al consesso umano (e davanti, e grazie a Dio, se il matrimonio naturale diventa sacramentale) consegnando a quel vincolo anche le volontà future dei due contraenti, nei loro repentini, anche potenzialmente burrascosi mutamenti non perviene.
Scompare nel racconto delle vicende passate; pare una omissione senza troppa malizia nelle parole di Anna.