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Tatangelo-D’Alessio: sì me ne sono andata, ma perché lui non viene a riprendermi?

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Paola Belletti - Aleteia - pubblicato il 15/03/18

Anna ha appena rilasciato un'intervista esclusiva a Vanity Fair. La notizia è che la crisi di coppia è ormai ufficiale e grave. Ma non definitiva, a patto che lui, da vero uomo, torni a prendersela

Basta, ora la crisi è grave e conclamata: Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo non stanno più sotto lo stesso tetto. Litigavano troppo e non si davano nemmeno più la buonanotte, racconta lei.

A cavallo tra gli anni zero e gli anni dieci del secondo stanchissimo millennio però sono stati impiegati ettometri quadrati di carta stampata per renderci partecipi degli sviluppi della relazionetra l’amatissimo cantautore napoletano e la giovane cantante nata in provincia di Frosinone, all’inizio del love affair solo diciottenne. Per raccontarci come dall’innesco irresistibile di questo grande amore fossero giunti finalmente e faticosamente- con soddisfazione di quasi tutti-  a quella fiamma stabile e scoppiettante che li ha riscaldati insieme per ben 13 anni.

C’era il fatto, che si sarebbe voluto più trascurabile, della presenza della moglie, Carmela. Da lei D’Alessio avrebbe divorziato solo nel 2014. Da lei e dai tre figli. Perché, diciamo la verità, si resterà pure genitori ma la famiglia di quei figli è distrutta.

Dice ora Anna che tutti sapevano benissimo che quella storia era già belle che finita. E hanno insistito e l’hanno insultata e accusata ferocemente di essere una rubamariti e una sfasciafamiglie. Il suo stupore sembra vagamente sincero e credo raccolga approvazione da molti – accusatori esclusi –  tra lettori e redattori di notizie gossip.

Non fa infatti riferimento alla più che condivisa convinzione che se un sentimento sorge e si autoimpone noi creature sentimentalmente dotate dobbiamo, per intimo comando, per indeclinabile invito recapitatoci dal destino corrispondervi?

Quello infatti che Anna tiene a sottolineare è che non era in fallo, non stava compiendo, lei, ma nemmeno Gigi, una cosa illecita. Perché la storia era già finita. In questa come in innumerevoli altre storie di famosi o ignoti il matrimonio come istituto scompare e quindi anche l’adulterio.


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Il matrimonio come contratto con il quale due volontà si legano l’una all’altra davanti al consesso umano (e davanti, e grazie a Dio, se il matrimonio naturale diventa sacramentale) consegnando a quel vincolo anche le volontà future dei due contraenti, nei loro repentini, anche potenzialmente burrascosi mutamenti non perviene.

Scompare nel racconto delle vicende passate; pare una omissione senza troppa malizia nelle parole di Anna.

Se ne va, il matrimonio (forse perché era quello con un’altra!) ma per ricomparire quasi subito qualche capoverso sotto. Riaffiora come sincero desiderio, come delusione non ancora definitiva di un’attesa.

Dice, parlando del suo compagno: «Resta la persona più importante della vita, l’uomo che avrei voluto sposare e che, ancora, sposerei».

Non ci sono amanti tra i piedi, né frustrazioni professionali da sanare, né più soldi da chiedere, dice.

Anzi i rumors sui seri problemi finanziari di lui sono confermati. Ma Anna chiarisce anche questo: non me ne sono andata perché ora naviga in cattive acque. Me la so cavare benissimo anche da sola. Così con due cose, un tetto sulla testa, i soldi per fare la spesa. Faccio dell’ironia, scusate non ho resistito. Lì nella villa ai Parioli manco chiede il mantenimento.

A dire il vero pare se ne sia andata perché lui tornasse a riprendersela. Un classico della sceneggiata non solo napoletana. Invece la porta è rimasta chiusa. Non è un segno anche questo di una certa crisi della virilità nei suoi aspetti più nobili?

«Le donne provocano. E le prime notti qui sono state il panico assoluto. Volevo venisse a riprendermi sotto il palazzo. E invece s’è perso sul Raccordo anulare» conclude amareggiata lei sempre nell’intervista esclusiva rilasciata a Vanity Fair a Lavinia Farnese ed uscita ieri.

Anche se un tweet suggerisce un’ipotesi diversa

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Ora dice che comunque la solitudine non le dispiace. Che si sente rinata. Sospetto sia una sorta di piano B. In attesa che Gigi trovi l’uscita giusta del raccordo?

«L’assenza di un matrimonio è pesata?» le chiede Lavinia su Vanity Fair. «Non è arrivato, neanche dopo il divorzio. E per me era importante. Come un altro figlio».

Che strane le donne. Decenni di emancipazione, di (spesso forse solo millantato) esercizio della libertà sessuale al massimo grado, soldi (non tutte, lo sappiamo), indipendenza, eppure ciò che ci rende davvero felici è un amore esclusivo, definitivo ricco di figli.

Certo potrebbero attribuire questo desiderio della Tatangelo – quella bellissima giovane donna che possiamo esaminare in tante differenti pose su Instagram, ma anche su Facebook,Twitter – ad un’emancipazione non ancora compiuta, ad un retaggio del suo essere provinciale, al tributo che sente di dover dare alla poetica neomelodica.

Io credo sia sincera, invece. Senza dimenticare che questa relazione è nata sulla distruzione di un’altra famiglia (e non è impossibile che i due prima di morire se ne rendano conto e chiedano perdono!) e senza escludere che ora l’uomo ricco, potente e famoso potrebbe avere perso per Anna parecchia della sua originaria attrattiva.

Non le bastano i soldi, la bellezza, la gioventù (tutte cose in effetti destinate a calare col tempo). Non le basta un figlio. Nemmeno la sua carriera di cantante e showgirl.


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Vuole che il suo uomo la guardi. E guardi solo lei. Bello, per carità, avere amici a cena, mangiare, bere cantare (lamenta che le toccasse cucinare per 20-30 persone). Bello andare al ristorante con una bella compagnia. Ma, se è vero quel che dice, una sola vacanza da soli in tredici anni e una sola pizza mangiata tête a tête tra i ricordi debiliterebbe qualsiasi relazione amorosa. Anche se la vacanza è stata a Dubai e la pizza era del piazzaiolo Campione del mondo. Abbiamo bisogno di stare da soli insieme. Pure per mangiare un panino alla porchetta su una panchina, mi ricorda spesso la mia amica Elisabetta. Di passare del tempo esclusivo uomo e donna.

Devi guardarla, accorgerti di lei. Ecco la condizione per una ripartenza, Gigi:

«Non voglio più essere una persona scontata dentro casa. Un arredo che sta lì». (Vanity Fair)

Se decidessi di andare a riprendertela forse calerebbe anche il numero dei selfies postati sui social e tutto quel sex appeal profuso a favore di sconosciuti, forse, lo spenderebbe per te, Gigi. Forse.

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