Il sangue sui corporali è stato analizzato scientificamente, dimostrando che è di origine umanaDaroca, una pittoresca città dell’Aragona (Spagna), è stata il teatro di un importante miracolo eucaristico, chiamato Miracolo dei Corporali.
A partire dall’VIII secolo, i musulmani (allora noti come Mori) conquistarono e mantennero il controllo su quasi tutta la Penisola Iberica. Alla fine, dopo secoli di resistenza e di lotta che non erano riusciti a riconquistare una quantità sostanziale di terre, gli eserciti cristiani partirono alla riconquista del territorio perduto.
Il 23 febbraio 1239, le truppe cristiane di Daroca, Teruel e Calatayud (nella Spagna orientale) si prepararono sul monte Codol alla riconquista del castello di Chío (sotto controllo musulmano), a sud di Valencia.
Qualche istante prima della battaglia, il cappellano di Daroca stava celebrando la Messa, nella quale consacrò sei ostie da dare al momento della Comunione ai sei capitani delle truppe. Un attacco a sorpresa del nemico lo costrinse tuttavia a concludere in fretta la Messa e a fuggire con le ostie consacrate avvolte nei corporali, che poi nascose sulle montagne.
Quando le forze cristiane vinsero la scaramuccia e il pericolo immediato era ormai passato, i comandanti volevano ringraziare il Signore e chiesero al sacerdote di dar loro la Comunione. Quando il cappellano andò a cercare il Santissimo Sacramento dove lo aveva nascosto, scoprì che le sei ostie erano piene di sangue ed erano attaccate ai corporali.
Dopo aver testimoniato il miracolo, i comandanti lo considerarono un segno di Gesù del fatto che avrebbero vinto la battaglia. Fecero guidare la carica al cappellano, alzando come stendardo i corporali con le ostie sanguinanti. I Mori subirono una pesante sconfitta.
Dopo la battaglia, le forze cristiane iniziarono a discutere su quale delle città avrebbe avuto l’onore di conservare i corporali. Si decise che questi ultimi sarebbero stati posti sul dorso di un mulo che sarebbe stato poi lasciato libero di vagare senza una destinazione precisa. Il mulo camminò per 12 giorni fino a morire di fronte alla chiesa di San Marco (ora chiesa della Trinità) nella città di Daroca. I corporali vennero conservati in quella chiesa fino al loro trasferimento nella chiesa di Santa Maria.
Secondo la leggenda, durante il viaggio del mulo da Luchente a Daroca si verificò una serie di fatti prodigiosi: quando l’animale stava passando per la città di Játiva si sentì un coro di voci celesti, quando passò vicino ad Alcira una donna posseduta dal diavolo venne liberata dal suo potere e quando passò a Jérica due ladri sul punto di uccidere un mercante si pentirono e gli restituirono tutto ciò che gli avevano rubato.
Questo miracolo è ben noto in molte parti del mondo, e il sangue sui corporali è stato analizzato a livello scientifico, verificandone l’origine umana.
La chiesa di Santa Maria, a Daroca, è stata costruita proprio per ospitare i Santi Corporali, e la festa in ricordo di quell’evento viene celebrata con enorme solennità. I Santi Corporali vengono portati intorno alla mura della città e mostrati ai pellegrini che si riuniscono con grande devozione per ricordare questo prodigioso miracolo eucaristico.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]