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Troppo maschilismo nella Chiesa. Papa Francesco: un nuovo ruolo per le donne

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia Italia - pubblicato il 06/03/18
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Mai più suore colf e subalternità agli uomini. Ecco la Chiesa tinta di “rosa” a cui pensa il pontefice

«Mi preoccupa il persistere di una certa mentalità maschilista, perfino nelle società più avanzate, dove si consumano atti di violenza contro la donna, trasformandola in oggetto di maltrattamento, di tratta e di lucro, come pure di sfruttamento nella pubblicità e nell’industria del consumo e del divertimento. Mi preoccupa anche che, nella stessa Chiesa, il ruolo di servizio a cui ogni cristiano a chiamato, scivoli a volte, nel caso delle donne, verso ruoli più di servitù che di vero servizio».

Papa Francesco sancisce una rivalutazione del ruolo della donna nella Chiesa. Niente più subalternità agli uomini, mai più storie di sfruttamenti come quelle lamentate nei giorni scorsi da alcune suore.



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“Dieci cose che Papa Francesco propone alle donne”

Il papa lo scrive a chiare lettere in Diez cosas que el papa Francisco propone a las mujeres (“Dieci cose che Papa Francesco propone alle donne”), il libro di María Teresa Compte Grau edito da Publicaciones Claretianas (Madrid, 2018, pagine 85), che sarà presentato il 7 marzo nella capitale spagnola, presso la “fondazione Paolo VI” (L’Osservatore Romano, 3 marzo).

Una nuova ricerca antropologica

La linea indicata dal Papa per superare la mentalità della cultura patriarcale, finora dominante sia nella Chiesa che fuori, è innanzitutto quella di un pieno riconoscimento della parità di genere, che non neghi le differenze biologiche ma che non ne approfitti per relegare le donne ad una posizione di inferiorità.



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«Credo che sia necessaria una rinnovata ricerca antropologica che incorpori i nuovi progressi della scienza e delle attuali sensibilità culturali per approfondire sempre più non solo l’identità femminile, ma anche l’identità maschile, al fine di servire meglio l’essere umano nel suo complesso».

L’esempio della Madonna

Il Pontefice conclude la sua riflessione in questo modo: «Andare avanti in questo è prepararci ad una umanità nuova e sempre rinnovata, spero che questo libro generi una maggiore sensibilità e riconoscimento della missione e della vocazione delle donne. Dall’esempio di Maria, modello di una donna, ma anche icona di una Chiesa chiamata nella sua interezza a essere una Madre che ama con tenerezza e affetto  tutti, uomini e donne non devono perdere di vista questa prospettiva che è così cruciale oggi» (Il Sismografo, 3 marzo).



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