L’asimmetria, come l’idealizzazione o il fatto che i pazienti vadano dallo psicologo alla ricerca di risposte su cosa fare di fronte a questa o quella situazione della vita, è una cosa comune nella nostra pratica professionale, ma quando il trattamento si mantiene entro i canoni dell’etica, questo tipo di fenomeni viene considerato una parte del processo in cui ciò a cui si mira è che il paziente guadagni sempre più in autonomia e in salute e si ponga fine al trattamento.
Nelle terapie alternative non c’è questo approccio, e tutto sfocia nel fatto che il “terapeuta” mette in atto le idealizzazioni del paziente e attraverso un processo manipolatorio si pone nel ruolo di timoniere nella vita del suo “paziente” in un trattamento che finisce per essere interminabile.
Si potrà dire che in molti casi queste terapie New Age sono condotte da psicologi o medici. A mio avviso è lo scenario peggiore: chi conoscendo il funzionamento psichico e della malattia ne usa e abusa a proprio beneficio è secondo me il peggiore dei mostri. Molte volte ho visto colleghi che, trascinati dalla marea per cui oggi “è questo che la gente cerca”, abbandonano la pratica seria, etica e scientificamente provata per questa valanga di ciarlataneria senza fondamento che offrono le terapie alternative New Age.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]