Basato su un fatto reale, è una coproduzione tra Germania e Kenya e ha già vinto vari premiQuesta domenica si svolgerà a Los Angeles (California, Stati Uniti) la consegna dei Premi Oscar. Tra le nomination c’è quella di un cortometraggio di 23 minuti che ha già vinto 29 premi internazionali.
Si tratta di Watu Wote, che in swahili significa “Tutti noi” e che in inglese è presentato come All of us.
Watu Wote si basa su un episodio realmente avvenuto nel dicembre 2015 ed è una storia emozionante di solidarietà religiosa di fronte al terrorismo dei militanti di Al-Shabab, un gruppo terroristico affiliato ad Al Qaeda in Africa orientale, che prendono in ostaggio un autobus in una zona rurale del Kenya.
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In quel giorno di dicembre, i terroristi hanno ordinato, minacciandoli con le armi, agli oltre 100 passeggeri che viaggiavano sull’autobus di separarsi tra cristiani e musulmani, per uccidere i cristiani presenti nel gruppo.
I musulmani si sono però rifiutati di proteggere solo i loro correligionari, e hanno offerto i loro hijab perché le donne non potessero essere identificate in base alla propria religione. Come risultato di questo atto di solidarietà, quasi tutti i passeggeri sono sopravvissuti all’attacco.
Il cortometraggio si centra sul personaggio di Jua, un cristiano che sta andando a casa di un parente. Jua si sente a disagio dovendo salire su un autobus pieno di musulmani, e la pellicola sottolinea le tensioni tra le due comunità religiose prima che i due gruppi facciano fronte comune di fronte all’attacco terroristico.
Il film di 23 minuti ha già vinto 29 premi, tra i quali quello per il miglior cortometraggio al Festival Internazionale del Cinema di Brooklyn e al Festival del Cinema di Biberach, e ha ricevuto la nomination a Miglior Cortometraggio agli Oscar 2018.
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È stato diretto da Katja Benrath come progetto finale dei suoi studi post-lauream presso la Hamburg Media School. Tra gli sceneggiatori ci sono Julia Drache e Alexander Ikawah, tra gli attori Barhad Abdirahman, Faysal Ahmed e Adelyne Wairimu.
Il film è una coproduzione tedesco-kenyota ed è narrato in swahili e in somalo, lingue dei veri passeggeri dell’autobus e dei terroristi di Al-Shabab, ed è stato girato al confine tra Kenya e Somalia, dove si è svolta la vicenda.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]