Nel solco del Vangelo, capace di leggere perfettamente la realtà, il pontefice ha due punti di forza che rendono le sue parole molto attrattive
Dall’1 al 3 marzoSefirorganizza a Roma la ventesima edizione del suo annuale Convegno di studio. L’argomento dell’edizione 2018 e “La realtà supera la fantasia. Scienziati, filosofi e teologi a confronto”.
Sefir è inserito nella cornice delle attività istituzionali dell’Istituto Superiore di Scienze ReligioseEcclesia Matered ha come compito specifico lo sviluppo della ricerca scientifica in relazione alle problematiche connesse al rapporto tra scienza e fede in materia d’interpretazione del reale.
Sefir da sempre mette a confronto scienziati, filosofi e teologi per restituire una visione corale sull’interpretazione del reale. In questo senso il Convegno non si soffermerà tanto sulle “bufale” più o meno alla moda, ma si porrà alcune domande fondamentali.
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Non si può pensare ad un’esistenza senza linguaggio
Come, ad esempio, qual è il ruolo giocato dal linguaggio umano nella realtà? Questo approfondimento sul linguaggio, innescato da un’affermazione di papa Francesco, sarà curato dal logico Roberto Presilla, docente di Filosofia contemporanea presso la Pontificia Università Gregoriana.
«In un certo senso – premette il professor Presilla ad Aleteia – il linguaggio è la nostra realtà. Siamo esseri parlanti – questa è una delle traduzioni possibili dello zoon logikòn aristotelico – e questo ci separa da ogni altro essere vivente sulla Terra. Per questa ragione la nostra “natura” è già sempre cultura: non possiamo pensare la nostra esistenza fuori dal linguaggio. La realtà della nostra vita è attraversata, segnata dal fatto che parliamo: lo facciamo per esempio anche quando mangiamo, mentre gli animali non lo fanno».
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L’illusione smontata da Papa Francesco
Questo ovviamente non vuol dire che «tutta la nostra realtà sia racchiusa nel linguaggio: ci sono tante cose che restano fuori». Questo, prosegue Presilla, «ci porta al problema della verità: le parole che diciamo possono essere più o meno vicine alla nostra vita. Quando papa Francesco dice che la realtà è superiore all’idea, ci dice che non possiamo illuderci di fare a meno della realtà. La vita ci chiede di essere realisti, di non giocare con le parole, come si usa dire».
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La schiettezza della Bibbia
Nel corso dei secoli la Chiesa come riuscita ad ancora il linguaggio alla realtà? «La Chiesa – risponde il logico – non ha dovuto fare altro che seguire l’esempio della Bibbia. Erich Auerbach inaugura il suo celebre saggio Mimesis (Einaudi) con il confronto tra i poemi omerici e il racconto del sacrificio di Isacco. Senza seguire in tutto Auerbach, non si può che condividere l’idea che, a differenza dei poemi omerici, la Bibbia ci vuole parlare dell’uomo così com’è, non di come si illude di essere».