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“E fu così che l’orso siberiano morì di polmonite” (VIDEO)

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Paola Belletti - pubblicato il 26/02/18
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Un bellissimo episodio che ci aiuta a recuperare uno sguardo di vero amore sui figli, senza asfissiarli

Un bellissimo episodio che ci aiuta a recuperare uno sguardo di vero amore sui figli, senza asfissiarli

Con questo gustoso episodio, raccontato col suo tipico stile, Franco Nembrini docente, dirigente scolastico, educatore e scrittore, ci rende presente in modo vivido due cose: l’una rassicurante, l’altra critica, entrambe decisive.

La prima: i bambini sono dotati naturalmente di uno spiccato senso della realtà; posseggono un radar infallibile per le menzogne e una capacità di giudizio autentica. Sì, perché ogni bambino è fatto bene, è fatto “da Dio”, come noi.


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E questi bambini sono capaci di meraviglia! Perché è proprio questo il sentimento che suscita in tutti e 250 i bambini della scuola la vista di una enorme pelle d’orso siberiano. Sì, la loro scuola bergamasca, gemellata con un istituto siberiano, ha ricevuto dagli amici di quelle terre gelide e magnifiche proprio un intero orso (la pelle e la testa imbalsamata,  si affretta a rassicurare il prof. Nembrini) lungo più di due metri.

La seconda cosa che emerge è un atteggiamento genitoriale, materno nella fattispecie, motivato da buone intenzioni ma disastroso!



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Abbiamo, noi madri intese in senso generalizzato, tradotto l’istinto materno nel dogma che ci impone di evitare loro qualsiasi urto, qualsiasi riferimento alla morte, il tutto mescolato con un altro precetto dell’era contemporanea: la versione distorta dell’amore per gli animali.

Ora vi lasciamo alla visione e alle vostre considerazioni!

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