Molte altre hanno lottato e lottano ogni giorno per i loro diritti e l’uguaglianza nella società
Nel corso della storia, le donne hanno lottato spesso per i diritti che spettano loro in qualsiasi ambito in cui operano, facendo riconoscere le proprie capacità e testimoniando tutto ciò che possono raggiungere in molti campi come la medicina, la politica, la filosofia, la scienza… Anche al giorno d’oggi, molte si battono per riuscire ad aprirsi un varco nel mondo accademico, lavorativo e universitario, che sembrerebbe appannaggio esclusivo degli uomini. Ecco alcune di queste donne, anche se molte altre lottano ogni giorno per i loro diritti e l’uguaglianza nella società.
Giovanna d’Arco
La pulzella d’Orléans, come veniva chiamata, è una santa ed eroina francese. Nata in una famiglia contadina agiata, trascorse l’infanzia nel contesto del sanguinoso conflitto inerente alla guerra dei Cent’Anni, e a 17 arrivò a guidare l’esercito francese. Nel 1430 venne catturata dagli inglesi e processata, accusata di eresia e stregoneria e assassinata sul rogo.
Flora Tristan
Nata a Parigi il 7 aprile 1803, è stata una scrittrice, pensatrice socialista e femminista francese di origini peruviane. Una delle grandi fondatrici del femminismo moderno, ha scritto “Emancipazione della donna”, pubblicato due anni dopo la sua morte, e “L’unione operaia”, che getta le basi del femminismo ed esprime i diritti dei lavoratori, soprattutto delle donne.
Emmeline Pankhurst
Nata nel 1858, è stata la leader principale delle suffragette inglesi e ha fondato la Women’s Social and Political Union (WSPU), un movimento per il diritto al voto delle donne, lotta che l’ha portata in carcere in più di un’occasione. La WSPU ha ottenuto quel diritto nel 1928 per tutte le donne dopo aver raggiunto la maggiore età a 21 anni.
Marie Curie
Scienziata polacca nata nel 1867, è stata la prima persona a ricevere due Premi Nobel diversi, in Fisica e in Chimica, e la prima donna a ricoprire il ruolo di docente presso l’Università di Parigi. Dopo anni di duro lavoro e in condizioni precarie, insieme al marito (che aveva abbandonato le proprie ricerche per aiutarla) ha annunciato la scoperta di due nuovi elementi, il polonio e il radio. Nel 1995 è stata sepolta con onore nel Pantheon di Parigi per i suoi meriti.
Virginia Woolf
Nata a Londra nel 1882, questa romanziera, saggista, scrittrice di epistole, giornalista ed editrice britannica è considerata una delle figure di maggiore spicco della modernità letteraria del XX secolo. È stata una delle prime a riflettere sull’identità femminile e sul suo rapporto con le arti. Il suo lungo saggio “Una stanza tutta per sé”, con la famosa frase “Una donna deve avere soldi e una stanza suoi propri se vuole scrivere romanzi”, è stato riscoperto negli anni Settanta ed è diventato uno dei testi più citati dal movimento femminista, esponendo le difficoltà delle donne a consacrarsi alla scrittura in un mondo dominato dagli uomini.
Santa Teresa d’Avila
In pieno XVI secolo, la fondatrice delle Carmelitane Scalze si espresse in vari libri contro la disuguaglianza che constatava nelle decisioni prese dagli uomini che detenevano il potere nella sua epoca. “Il mondo ci tiene a bada”, “Anche se noi donne non siamo brave a dare consigli, a volte azzecchiamo”, o “Non è l’epoca per scartare spiriti forti, anche se sono di donne” sono alcune delle affermazioni che questa religiosa, dottore della Chiesa cattolica, ha lasciato scritte in un momento in cui le donne erano praticamente invisibili nella società.
Suor Juana Inés de la Cruz
Nata a Miguel Nepantla, in Messico, nel 1648, è considerata la prima femminista del “Nuovo Mondo”. Entrò in convento visto che l’università era riservata a gli uomini, e difese fino alla morte
la parità dei sessi, come si può vedere nelle sue opere Redondillas e Hombres necios. La lettera Respuesta a Sor Filotea de la Cruz è una chiara espressione dei diritti all’educazione delle donne, così come della possibilità di essere donna e al contempo intellettuale o erudita.
Frida Khalo
Nata nel 1907 a Coyoacán, in Messico, è stata una nota artista che fin da piccola ha sofferto forti dolori per fibromialgia, uniti ad altri traumi dovuti a un incidente. A 18 anni era stata investita da un tram, che le aveva spezzato la colonna vertebrale in tre parti, il che la costrinse a letto per molto tempo. Questo non le impedì di esprimersi con la pittura, esprimendo il dolore fisico ed emotivo per il desiderio non realizzato di diventare madre. Per via delle sue condizioni non riusciva infatti a portare a termine una gravidanza, e questo la portò a produrre alcune delle sue opere più famose, come Henry Ford Hospital o Frida y el aborto.
Indira Gandhi
Nata nel 1917 in India, è stata la prima donna a ricoprire l’incarico di Primo Ministro nel Paese. Prese il cognome dal marito, Feroze Gandhi, un politico e giornalista che non aveva alcuna parentela con il pacifista Mahatma Gandhi. Venne educata in Svizzera e in Inghilterra e aveva una grande propensione per l’oratoria. Nel 1938 entrò nel Partito del Congresso, e negli anni successivi partecipò attivamente alla lotta per l’indipendenza, nella quale collaborò con il Mahatma. Nel 1966 passò alla storia venendo eletta dal Parlamento indiano nuovo Primo Ministro. Nel maggio 1984 venne assassinata a tradimento da due membri della sua guardia di sicurezza.
Eva Perón
María Eva Duarte de Perón, più nota come Eva Perón o Evita, nacque il 17 maggio 1919 ed è stata una dirigente politica e attrice argentina. Sposò Juan Domingo Perón nel 1945, e dopo che questi divenne Presidente dell’Argentina divenne la first lady. Fu presidentessa del Partito Peronista Femminile, presidentessa della Fondazione Eva Perón e dichiarata ufficialmente “Capo Spirituale della Nazione” nel 1952. Evita è stata una donna carismatica che non si è accontentata di stare all’ombra del marito. Aveva un grande talento per l’oratoria. Di origine molto povera, approfittò della sua posizione di first lady per lottare per i diritti dei lavoratori e della donna, con particolare enfasi sul suffragio femminile.
Rigoberta Menchú
Nata in Guatemala nel 1959, è una leader indigena guatemalteca, membro del gruppo maya quiché, difensore dei diritti umani, ambasciatrice di buona volontà dell’UNESCO e vincitrice del Premio Nobel per la Pace. È stata un’attivista per i diritti umani e fin dall’infanzia ha dovuto affrontare povertà, discriminazione e la repressione delle classi dominanti guatemalteche. La madre e vari membri della sua famiglia sono stati assassinati dagli “squadroni della morte”. Si è esiliata in Messico per sfuggire alla repressione e nel 1983 ha pubblicato la sua autobiografia, ascoltata alle Nazioni Unite. Uno dei suoi apporti principali è stata la denuncia della situazione delle donne indigene in America Latina.
Malala Yousafzai
Nata in Pakistan il 12 luglio 1997, è una studentessa, attivista e blogger pakistana. È considerata la vincitrice del Premio Nobel per la Pace più giovane al mondo, visto che il premio le è stato conferito a 17 anni, nel 2014. Malala è nota per il suo attivismo a favore dei diritti civili, soprattutto delle donne nel nord-est del Pakistan, dove il regime talebano ha proibito alle bambine di frequentare la scuola. Il 9 ottobre 2012, a Mingora, Malala è stata colpita alla testa per aver difeso il diritto all’educazione di centinaia di bambine. È quasi morta nell’attentato, ma fortunatamente è riuscita a riprendersi.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]