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Benedetta sia l’amarezza per il male compiuto ed il bene non fatto

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Photo by SHTTEFAN on Unsplash

Paola Belletti - Aleteia Italia - pubblicato il 19/02/18

Con il pentimento, la grazia di Dio farà erompere nuovi, audaci germogli di libertà e vero amore

Benedetto senso di colpa così ingiustamente e lungamente bistrattato! L’uomo che ha sfrattato Dio, il Dio che conosceva da secoli, onnipotente, buono, giusto, misericordioso, davanti a quali pietosi piedi potrebbe lasciar cadere i suoi fardelli pesanti?

Se non abbiamo più in mente e nel cuore la memoria viva di Cristo che è già passato a pagare tutti i nostri debiti lasciandoci per giunta una cifra di sicurezza per ogni necessità, cos’altro possiamo fare se non nascondere le nostre nefandezze sotto il tappeto?

Benedetto invece sia, di nuovo, il senso di colpa e più ancora quello del peccato. Benedetto il rimorso che ci attanaglia e ci tormenta. Benedette le ferite aperte che fanno male ma impediscono ai tessuti cardiaci di diventare sclerotici. E dopo il dolore per il male compiuto e il bene non fatto, guariti dal perdono di Cristo, lasciamo si apra nel nostro cuore un’altra ferita, inflitta dal tormento per la Sua Gloria, perché diventiamo sempre più impazienti: che sia conosciuto e onorato e amato come merita!

Benedetta quella piaga di vero amore per Cristo che non vogliamo si rimargini fino al Cielo (mi riaffiora la commovente preghiera di S. Luis de Grandmaison: possiamo adottarla per questa Quaresima? Si addice all’attesa amorosa e dolente dello Sposo)

Sono molte le occasioni nelle quali ho mostrato a me stessa, a Dio e spesso anche agli altri la mia gretta tendenza al risparmio di bene. Avidità spesso commutata nell’odiosa valuta della recriminazione e della lamentela petulante. E siccome il Signore ci lascia sempre filtrare sufficiente luce nelle cave umide del nostro cuore per vedere muffe e vecchi cimeli del nostro io tenuti lì a marcire, e ci sveglia la memoria perché possiamo fare un sufficiente inventario delle offese inflitte, delle parole triste, delle scortesie, delle zampate di orgoglio e patetica superbia esibita nella nostra vita, allora ecco con liete lacrime di pentimento mi avvicino a Lui per chiedere ancora e di nuovo la Sua grazia, certa che Lui davvero mi perdonerà e mi renderà libera

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