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Chi è il santo patrono dei politici?

NEHEMIAH PROPHET

Domaine Public

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 15/02/18

Si può considerare patrono Neemia, profeta biblico, che seppe conquistare il cuore degli abitanti di Gerusalemme

Il santo patrono dei politici? Si trova nella Bibbia! Ed è uno dei personaggi più diplomatici, in grado di mediare con i potenti e conquistare il cuore della gente.

Stiamo parlando di Neemia, governatore di Gerusalemme, è autore del libro delle Sacre Scritture che porta il suo nome. Don Federico Tartaglia ne ricostruisce la storia in “E’ ora di leggere la Bibbia” (Ancora editrice), a cui è collegato ancheun canale You Tube?

“I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in grande miseria e abbattimento; le mura di Gerusalemme restano piene di brecce e le sue porte consumate dal fuoco”.

Così inizia il racconto di Neemia, coppiere di Artaserse, re di Persia. Avendo avuto notizia della triste situazione di Gerusalemme – distrutta e bruciata dal re babilonese Nabucodonosor nel 587 a.C.– scoppia in pianto ed eleva una supplica a Yahweh, in cui lo implora di aiutarlo a tornare nella madrepatria.

La richiesta ad Artaserse

Il re vede Neemia triste e gliene domanda la ragione. Benché spaventato dalla richiesta che sta per fargli, Neemia si decide a chiedergli il permesso di lasciare la sua corte, per riedificare la città dove sono i sepolcri dei suoi padri.

Inaspettatamente e, secondo l’autore, grazie all’aiuto divino, Artaserse concede il suo nulla osta e gli scrive un lasciapassare. Neemia giunge a Gerusalemme e ciò che vede con i suoi occhi gli toglie il fiato, ma non fiacca la sua volontà.




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Fondatore dell’ebraismo

Il libro di Neemia narra così l’azione del coppiere che divenne governatore di Gerusalemme e che, insieme con lo scriba Esdra, restaurò non soltanto la città santa, ma diede vita all’ebraismo come lo abbiamo conosciuto nel Vangelo. Una nazione senza più libertà politica che aveva trovato la propria forza e la propria identità soltanto nell’osservanza della legge, nel culto del tempio e nella centralità della città santa.

Ls prima protesta sociale

La situazione economica di Israele è disperata e Neemia viene a sapere che non soltanto le mura di Gerusalemme sono distrutte, ma che le classi più umili si vedono costrette a ipotecare case e terreni o a chiedere denaro agli usurai per poter pagare le tasse al re di Persia. I meno abbienti sono così ridotti sul lastrico e innalzano contro Neemia quella che si può considerare la prima protesta sociale di tutta la Bibbia.

Neemia ne resta profondamente indignato e accusa i notabili ebrei di usura, imponendo loro di annullare l’interesse sui prestiti effettuati. Un mito, Neemia, esempio di generosità disinteressata nei confronti del proprio popolo.


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Il rifiuto di Neemia

Ma i problemi non finiscono, com’è normale che sia, e la strada del governatore si fa difficile perché i babilonesi, nemici d’Israele cambiano strategia e chiedono più volte a Neemia di incontrarsi con lui. Ma il nostro eroe rifiuta sempre, subodorando che si tratti di un inganno per eliminarlo. Intanto cresce il suo consenso tra la gente!

Il più grande evento popolare della Bibbia

Alla fine la strategia di Neemia trionfa e dopo solo 52 giorni di lavoro le mura di Gerusalemm sono riparate. Gerusalemme è ora di nuovo salda e compatta, con una popolazione che supera i quarantamila abitanti.

A questo punto, sono maturi i tempi per far rinascere ufficialmente Israele come entità politica, anche se sotto tutela persiana. Leggiamo così nel fondamentale capitolo 8 del libro che Neemia organizza un grande evento che non ha eguali in tutta la Bibbia: la solenne lettura a tutto il popolo d’Israele della legge mosaica, ormai codificata durante l’esilio a Babilona, da parte del sacerdote Esdra e dei leviti.




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La lettura pubblica

Il testo deve essere tradotto al popolo perché la maggior parte non conosce più l’ebraico, ma solo l’aramaico. Grazie a Esdra e Neemia ha avuto inizio la tradizione della lettura pubblica del testo sacro che ancora oggi vige nelle sinagoghe, dove nell’arco di un anno viene letto l’intero Pentateuco, e nelle nostre chiese.

Neemia, l’uomo che lascia gli sfarzi della corte di Persia per rianimare una città, un popolo, una fede. Un uomo d’azione e di governo, sincero credente, onesto e disinteressato nella sua opera.

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