Il pontefice ammette di provare tanta vergogna per gli scandali legati agli abusi sessuali
«Di venerdì, a volte lo si sa e a volte non lo si sa, mi incontro abitualmente con alcuni di loro (le vittime dei preti pedofili ndr). Il loro processo è durissimo, restano annientati. Per la Chiesa è una grande umiliazione. Mostra non solo la nostra fragilità ma anche, diciamolo chiaramente, il nostro livello di ipocrisia».
Lo ha confidato Papa Francesco ai suoi confratelli gesuiti nel corso del recente viaggio in Cile. La trascrizione viene ora pubblicata da La Civiltà Cattolica (quaderno 4024).
La vergogna come “grazia”
«È la desolazione più grande che la Chiesa sta subendo – ammette Bergoglio – Questo ci spinge alla vergogna, ma bisogna pure ricordare che la vergogna è anche una grazia molto ignaziana, una grazia che sant’Ignazio ci fa chiedere nei tre colloqui della prima settimana. E quindi prendiamola come grazia e vergogniamoci profondamente. Dobbiamo amare una Chiesa con le piaghe. Molte piaghe…».
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“Attento ai pedofili!”
«Ti racconto un fatto», racconta il papa rivolgendosi al confratello che lo sollecita sulla questione degli abusi sessuali commessi dal clero:
«Il 24 marzo, in Argentina è la memoria del colpo di Stato militare, della dittatura, dei desaparecidos… e ogni 24 marzo la Plaza de Mayo si riempie per ricordarlo. In uno di quei 24 marzo sono uscito dall’arcivescovado e sono andato a confessare le monache carmelitane. Al ritorno, ho preso la metropolitana, e sono sceso non a Plaza de Mayo, ma sei isolati più in là. La piazza era piena… e ho percorso quegli isolati per entrare dal lato. Mentre stavo per attraversare la strada, c’era una coppia con un bambino di due o tre anni, più o meno, e il bambino correva avanti. Il papà gli ha detto: «Vieni, vieni, vieni qua..Attento ai pedofili!». Che vergogna ho provato! Che vergogna! Non si sono resi conto che ero l’arcivescovo, ero un prete e… che vergogna!»
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“E’terribile anche se fosse uno…”
A volte, prosegue Bergoglio, si tirano fuori «premi di consolazione», e qualcuno perfino dice: “D’accordo, guarda le statistiche… il… non so… 70% dei pedofili si trova nell’ambito familiare, dei conoscenti. Poi nelle palestre, nelle piscine. La percentuale dei pedofili che sono preti cattolici non raggiunge il 2%, è dell’1,6%. Non è poi tanto…”. Ma è terribile anche se fosse uno soltanto di questi nostri fratelli! Perché Dio l’ha unto per santificare i bambini e i grandi, e lui, invece di santificarli, li ha distrutti. È orribile! Bisogna ascoltare che cosa prova un abusato o un’abusata!».
Da qui la confessione sui suoi incontri del venerdì con le vittime dei preti pedofili.
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Il diavolo e il portafoglio
Papa Francesco torna sulla questione abusi evidenziando che sono di tre tipi:
«E’ curioso: il fenomeno dell’abuso ha toccato alcune Congregazioni nuove, prospere. Lì l’abuso è sempre frutto di una mentalità legata al potere, che va guarita nelle sue radici maligne. Ci sono tre livelli di abuso che vanno insieme: abuso di autorità, sessuale, e pasticci economici. Il denaro c’è sempre di mezzo: il diavolo entra dal portafoglio».