Oggi, 15 febbraio, i copti d’Egitto rendono omaggio alle vittime con una messa nella nuova chiesa che, con l’occasione, viene dedicata alla loro memoria.
Tre anni dopo il barbaro massacro dei 21 membri della loro Chiesa, sgozzati a vista di telecamera su una spiaggia libica dall’Isis, la comunità copta d’Egitto si appresta a onorare la loro memoria nella nuovissima chiesa dedicata a loro nella provincia di Minya. Dopo molti tentativi di ostacolare il progetto – manifestazioni e atti di vandalismo – l’edificio viene ufficialmente inaugurato oggi, giovedì 15 febbraio, nel giorno fissato per la memoria liturgica dei 21 martiri.
L’edificio religioso si trova ad Al Our, il paese vicino alla città di Samalut, donde provenivano 13 dei 21 martiri. Le celebrazioni liturgiche e commemorative avranno luogo in presenza di numerosi parenti dei martiri e delle spoglie di questi ultimi, ritrovate nell’ottobre del 2017 in una fossa comune sulla costa libica, dalle parti di Sirte.
Promessa mantenuta
La chiesa è stata costruita a spese dello Stato egiziano, conformemente alle promesse del presidente Abdel Fattah al-Sissi. Oltre alla costruzione della chiesa, il presidente al-Sissi ha promesso alle famiglie delle vittime un indennizzo finanziario e una pensione.
Una settimana dopo la diffusione del video che mostrava la scena delle decapitazioni, mentre alcuni fra loro sussurravano il nome di Gesù mentre venivano immolati, il Patriarca copto ortodosso Teodoro II aveva deciso di iscrivere le 21 vittime del massacro nel Sinassario, il martirologio della Chiesa copta ortodossa, e di fissare la festa della loro memoria il 15 febbraio, data che corrisponde al giorno in cui l’Isis ha diffuso il video.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]