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In che modo gli angeli combattono i demoni?

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Ail Lee | CC BY 2.0

Philip Kosloski - pubblicato il 14/02/18

Hanno spade speciali o cose del genere?

Nella sua lettera agli Efesini, San Paolo scrive: “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6, 12).

In altre parole, è in atto una battaglia spirituale che non riusciamo a vedere. Questa realtà è difficile da immaginare, ma è confermata nel corso della Bibbia, anche nella vita di Gesù, come quando è andato nel deserto per combattere contro il demonio. A volte potremmo chiederci come sia davvero questa “battaglia spirituale”. È piena di spade, scudi e armature o ci sono “sciabole angeliche” speciali?

In che modo gli angeli combattono i demoni?

In primo luogo, il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 329) spiega la loro natura:

Sant’Agostino dice a loro riguardo: « “Angelus” officii nomen est, […] non naturae. Quaeris nomen huius naturae, spiritus est; quaeris officium, angelus est: ex eo quod est, spiritus est, ex eo quod agit, angelus – La parola “angelo” designa l’ufficio, non la natura. Se si chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l’ufficio, si risponde che è angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo”.

Il Catechismo di Baltimora dichiara brevemente lo stesso, con un piccolo chiarimento:

Cosa sono gli angeli? Gli angeli sono spiriti creati, senza corpo, con consapevolezza e libero arbitrio”.

Come Dio è per natura puro spirito, gli angeli sono puri spiriti senza un corpo. In questo modo rispecchiano Dio in un modo in cui non umani non possiamo fare. Spesso rappresentiamo gli angeli con le ali, non perché le abbiano, ma perché questo rappresenta la loro rapidità e simboleggia il loro ruolo di messaggeri.

Non possiedono un corpo come noi, ma riescono a combattere altre creature spirituali. L’esempio più famoso si ritrova nel libro dell’Apocalisse, nel passo (12, 9) in cui l’arcangelo Michele caccia Satana dal cielo:

Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli”.

Questo passo non ci dà altri indizi se non il fatto che i demoni possono essere “precipitati”. Essendo puri spiriti, non si è trattato di un atto fisico, ma di un atto spirituale.

Il filosofo Peter Kreeft offre una possibile spiegazione nel suo libro Angels and Demons, descrivendo come gli angeli comunichino tra loro:

Gli angeli comunicano immediatamente, da mente a mente, senza alcun mezzo come aria, orecchie o perfino parole – per telepatia mentale diretta“.

Si potrebbe pensare a una battaglia di intelletti piuttosto che a una di spade. Non c’è niente di materiale in questa lotta, difficile da immaginare dal nostro punto di vista. È per questo che gli artisti hanno sempre rappresentato gli angeli in modo fisico, con scudi, spade e armature. È molto più semplice per la nostra mente pensare a una battaglia fisica che a una immateriale.

In fondo, non è molto emozionante rappresentare una battaglia tra due creature che assomigliano più a elettroni che a esseri umani.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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