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Ha scoperto l’amore della sua vita poco prima di morire

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Jairo Berbel

Sofía Gonzalo - pubblicato il 14/02/18

Yulexi, malata di cancro e con una protesi a una gamba, vinceva gare di bellezza in Ecuador. La sua storia dimostra l'importanza di approfittare di ogni respiro

Quando Jairo Berbel ha finito il corso di laurea in Giornalismo, la Spagna ha iniziato a stargli stretta. Dopo aver collaborato in Africa con una ONG e aver girato un documentario nelle favelas di Porto Alegre (Brasile), ha seguito un’intuizione che lo avrebbe portato nel luogo in cui la sua vita sarebbe cambiata per sempre. Nel 2013 ha sentito che doveva andare in Ecuador alla ricerca di una vita nuova, e così ha fatto.

Una volta arrivato, ha trovato lavoro in una casa di produzione che si occupa di temi culturali e sociali. In uno dei suoi viaggi come giornalista è stato mandato a intervistare nella città di Quevedo una ragazza di 18 anni, Yulexi Carolina Chévez Velez, che aveva una gamba amputata per un osteosarcoma allo stadio avanzato e soffriva di cancro al polmone.

Yulexi era già famosa perché aveva ideato una sfilata di moda per persone disabili ed era anche la protagonista di alcuni reportages, come una delle modelle più influenti del momento.

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È stato amore a prima vista. In un’intervista recente al programma Fin de Semana COPE, Jairo ha descritto quel momento: “C’è stata una specie di contatto visivo di vari secondi tra noi, e ci siamo innamorati a prima vista”. “Appena l’ho vista mi ha conquistato il suo modo di parlare, il suo modo di essere… era così vera!”, ha ricordato emozionato.

L’unica disabilità è sentirsi disabili

A 13 anni Yulexi sognava di diventare ballerina di danza classica, medico e modella. Il tumore alle ossa ha distrutto parte di quelle speranze. Non tutte, perché dopo l’amputazione di una gamba ha dimostrato vincendo dei concorsi di bellezza che “l’unica disabilità è sentirsi disabili”, come diceva sempre.

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In una delle sfilate ha deciso di uscire senza stampelle, pur avendole usate durante le prove. Yulexi ha confessato che in quel momento ha cominciato ad avere paura di cadere, ma subito è sbocciata in lei la risposta: “Se cado mi rialzo”. E questa determinazione è la stessa che ha mantenuto nella sua lotta contro il cancro.

Jairo ha spiegato che durante la sua malattia Yulexi non ha mai versato una lacrima e gli proibiva di piangere. “Se devi piangere non venire a trovarmi”, gli diceva. Con il suo sorriso luminoso, diceva che la vita per lei era svegliarsi ogni giorno e affrontare le difficoltà che si presentavano.

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Tirar fuori il “succo” ogni giorno

Analizzando quattro anni dopo il loro rapporto, Jairo spiega che quello che ha influito sulla relazione era il tempo, il fatto di sapere che la fine sarebbe arrivata presto. “La mancanza di tempo è quello che ha reso il nostro amore bello e lacerante. Quando sai che forse ti resta qualche settimana o qualche mese con la persona con cui vorresti passare il resto della vita approfitti delle cose e trai tutto il ‘succo’”, ha ricordato.

Insieme hanno imparato a valorizzare i piccoli dettagli della vita quotidiana: “La nostra ultima gita al mare è stata bellissima. È una cosa che non dimenticherò mai, ne ricordo ogni dettaglio – quello di cui abbiamo parlato, la brezza… Impari a valorizzare le cose, perché sai che forse un mese dopo non ci saranno più”.

Yulexi Carolina Chévez Velez

Un congedo romantico

Nell’ultima fase della sua malattia, Yulexi ha voluto lasciare un messaggio registrato per tutti: “Se ho imparato una cosa molto bella è che volere è potere. Bisogna lottare per quello che si vuole e andare avanti. Sono una persona che ha lottato per quello in cui credeva, e volevo dimostrare che la disabilità non è incapacità”.

Sugli ultimi momenti dell’amore della sua vita, Jairo dice emozionato: “Ha avuto un miglioramento negli ultimi venti minuti di vita. Era cosciente ed è stato davvero bello. Ci siamo guardati e ci siamo baciati. Dopo quel bacio mi ha detto che mi amava, io le ho detto la stessa cosa e pochi secondi dopo è morta”.

“Rivivrei quel bacio in continuazione, è stato allo stesso tempo splendido e doloroso”.

Jairo descrive Yulexi come “una persona che ha smesso di essere mortale per trasformarsi in leggenda. Un’eroina che ha lottato contro il cancro e ha vinto. Ha vinto la paura, ha vinto l’oscurità e ha sconfitto la morte. Ha vissuto per essere eterna e ricordata nei secoli a venire. Sempre luce, sempre amore e speranza”.

Yulexi Carolina Chévez Velez

Quando è morta, Jairo ha vissuto per un po’ con la famiglia di Yulexi e ha deciso di scrivere la storia della sua vita in un romanzo perché la sua eredità non si perdesse. Il risultato è il libro Siempre. La leyenda de la pecosa de ojos verdes.

Oggi il libro viene usato per aiutare le persone affette da depressione. Molti hanno confessato a Jairo che sono tornati a credere nell’amore dopo aver letto della sua storia con Yulexi.

Tra i progetti di Jairo c’è un documentario sulla ragazza. Il trailer ci introduce nella vita di colei che è stata amata da moltissime persone in Ecuador per la sua dimostrazione di coraggio di fronte alle difficoltà.

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Jairo Berbel

Jairo afferma che se potesse tornare indietro si innamorerebbe di nuovo di Yulexi, perché tutte le sue “esperienze positive con lei finiscono per cancellare definitivamente quelle negative, e perché ciò che conta davvero nella vita non è la quantità di tempo, ma la sua qualità”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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