Dopo due anni di indagine, la Santa Sede ha reso pubblica la scomunica di un prete in Australia, ha annunciato il quotidiano britannico Daily Mail il 10 febbraio 2018. Il reverendo Ezinwanne Igbo aveva infranto il segreto della Confessione.I fatti risalgono al 2016 e hanno dato luogo a un’inchiesta sulla base di una dozzina di lamentele contro padre Igbo. Originario della Nigeria, quest’ultimo era allora parroco della comunità di Stella Maris nel Queensland.
La scomunica, automatica in simili casi, è stata approvata dalla Santa Sede – stando a un comunicato dell’arcivescovado di Brisbane (Australia), in data 7 febbraio. La sentenza prevede che il prete non possa più partecipare a una preghiera pubblica, né celebrare o ricevere i sacramenti. La scomunica è riservata alla Santa Sede, dunque il Santo Padre può rimetterla.
La rimozione del segreto della confessione figurava tra le 189 domande del rapporto di dicembre 2017 sui crimini di pedofilia commessi in Australia. A tale riguardo l’arcivescovo di Brisbane, Mons. Mark Coleridge, ha pure chiesto un digiuno speciale di tre giorni, durante la Quaresima, dal 14 al 16 febbraio, in riparazione per le vittime di abusi sessuali sui bambini. Quest’appello è stato rilanciato da tutti i vescovi australiani come una “risposta autenticamente cattolica”.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]