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Cosa mi ha insegnato sul Battesimo il film dei Minions

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Catholic Link - pubblicato il 07/02/18

di Mariel Nodado

Nello spirito della spontaneità e del puro divertimento, io e le mie amiche più care abbiamo deciso di visitare il nuovo mondo di Harry Potter tornando in un luogo a noi caro – gli Universal Studios. Siamo andate a Los Angeles e siamo entrate nel mondo dei film. Abbiamo iniziato con Harry Potter, ci siamo godute un pomeriggio con i Simpson e abbiamo sopportato la coda di oltre due ore per il tour degli studios. La giornata stava per finire quando abbiamo deciso di trovare il tempo per l’ultima cosa che figurava sulla lista – Despicable Me Minion Mayhem. Mi aspettavo una cosa divertente per concludere in bellezza la nostra giornata di divertimenti, e invece mi sono trovata davanti a una chiamata alla santità che francamente non mi aspettavo.

La premessa del gioco è diventare uno dei Minions di Gru. Si viene ridotti alle dimensioni dei Minions e si parte per una pazza avventura nel “laboratorio del cattivo”. Agnes (la più giovane delle figlie adottive di Gru) sta cercando di dare a Gru un regalo per l’anniversario del giorno in cui l’ha adottata. Quando ho visto Agnes esprimere il suo desiderio e la sua emozione per quel regalo sono rimasta improvvisamente colpita – sono altrettanto emozionata di festeggiare con Dio Padre il giorno in cui mi ha adottata nella Sua famiglia?

Il mio Battesimo

Mentre crescevo non ho mai pensato molto al mio Battesimo. L’unico momento in cui ci pensavo era quando durante la Messa domenicale nella mia parrocchia veniva battezzato un bambino. Solo all’università ho capito di più la bellezza di questo sacramento, e vedendo alcuni festeggiare l’anniversario del loro Battesimo l’ho reso anche per me un giorno importante. Prima, ovviamente, ho dovuto cercare la data del mio Battesimo, perché non la conoscevo…

Nel corso degli anni, il mio Battesimo è diventato sempre più speciale per me, per via del dono di salvezza che porta. Ormai il 20 aprile di ogni anno per me è una festa. È come se dicessi: “Urrà per me perché ho ricevuto il sacramento del Battesimo e ora mi è permesso di entrare in Paradiso!”, o “Urrà per l’intima unione con Gesù che mi ha donato questo sacramento!”

E poi festeggio con tutti i dolci che voglio.

Quello che ha ricordato la piccola Agnes, però, è che il mio Battesimo non riguarda solo me.

Mi ha ricordato che il mio Battesimo non era solo un dono di grazia, un dono di salvezza, ma qualcosa di molto più personale. È il giorno in cui sono stata ADOTTATA nella famiglia di Dio. È il giorno in cui Dio Padre mi ha adottata perché fossi Sua figlia. Sì, c’è bellezza nelle grazie donate attraverso questo sacramento, ma soprattutto è stato il giorno in cui è iniziato il mio rapporto personale con il Signore. Il giorno in cui mi ha reclamato come Sua. Il giorno in cui i miei genitori mi hanno restituita a Lui.

Ho capito che il mio Battesimo non dev’essere una festa solo per me, ma dovrebbe essere celebrato con Colui che mi ha adottata, che ha reso possibile tutto questo. Non riguarda solo le grazie che devo festeggiare, ma il rapporto con Dio! Agnes mi ha ricordato che dovrei accostarmi agli anniversari del mio Battesimo con un senso di gratitudine, come un’opportunità per ringraziare e onorare il Signore che mi ha adottata nella Sua famiglia.

La celebrazione

Nel film, le bambine perdono di vista il dono – si perde nell’aria, intrappolato in un tubo antigravitazionale, e viene quasi distrutto dalle macchine. Agnes cerca di riprenderlo, ma sembra che Gru non se ne curi. Alla fine, Agnes riesce finalmente a riprendersi il regalo e lo offre al papà, che le è molto grato. Per sua sorpresa, però, il padre apre la porta e c’è una festa fantastica che aspetta le ragazze, con giostra, dolci e decorazioni a bizzeffe, come modo per celebrare il giorno in cui le ha adottate.

A quel punto ho quasi pianto, e mi viene ancora da piangere mentre scrivo, perché ho capito che amo il mio Battesimo, sono molto grata e cerco di renderlo importante, ma ho fallito nel capire che Dio Padre gioisce ANCOR DI PIÙ di me per il fatto che io sia stata battezzata.

Per tutto questo tempo non ha fatto che aspettarmi. Ha aspettato che ricordassi, che festeggiassi. Per quanta gioia mi possa dare il pensiero di essere figlia di Dio, essere mio Padre rallegra il Suo cuore infinitamente di più. Vedere la festa che Gru ha organizzato per le sue figlie mi ha ricordato che l’amore di Dio per me è più grande di quanto riuscirò mai a immaginare, ben più profondo di quanto potrà mai essere il mio per Lui, e gli va bene che sia così. Riversare il suo amore su di noi e sentirci dire “Anch’io Ti voglio bene” rallegra il Suo cuore più di qualsiasi altra cosa.

Una volta Gesù ha detto a Santa Teresa d’Avila in una visione: “Creerei di nuovo l’universo solo per sentirti dire che mi ami”. Dio ci ama in un modo profondo, ma spesso lo dimentico. Tendo a credere alla bugia per la quale devo guadagnarmi il suo amore, che l’amore di Dio dipende da quanto mi comporto bene o dal modo in cui Lo servo. L’agape di Gru per sua figlia è un incredibile promemoria visivo della verità per cui l’amore di Dio è libero ed eternamente incondizionato.

Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” – Efesini 3, 14-19.

Spunti di riflessione:

1. Cosa significa per voi il vostro Battesimo?
2. Come potete onorare Dio per il dono della vostra adozione nella Sua famiglia?
3. Come potete vivere meglio il vostro essere figli di Dio Padre?

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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