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Sei bloccato? Permetti a Gesù di aprirti

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Steven Arenas | CC0

padre Carlos Padilla - pubblicato il 05/02/18

Il modo “cristiano” di fare le cose cambia tutto

Gesù cura e guarisce. Libera gli incatenati. Cura il più piccolo e il più grande. Caccia i demoni, cura le malattie, salva delle vite. Cammina con i suoi, con i quali sta sempre. La sua quotidianità è con loro.

Gesù guarisce con misericordia, con tenerezza. È personale.

E curando tocca e si avvicina. Questo è lo stile di Gesù. Non cura in un modo qualsiasi. Non compie miracoli da lontano. È attento alla persona, a chi soffre, alla sua fede.

Gesù mostra il volto di Dio misericordioso quando cura, quando parla, quando è semplicemente accanto all’uomo.

Il modo in cui faccio le cose è molto importante. In questo mondo prevalgono la produttività e l’efficacia. A Gesù importa l’uomo.

Gesù si avvicina alla persona. La guarda. La accoglie. Le prende la mano. La rialza. È il suo sigillo. Da vicino. Toccando. Lasciandosi toccare. Guardando nell’altro, al di là della sua malattia fisica.

Voglio camminare e vivere secondo lo stile di Gesù, secondo il suo cuore. È un Dio vicino che si abbassa, che tocca ciò che vivo, che mi rialza, che mi prende per mano. Che mi chiede cosa mi succede e vuole sapere come sto.

Gesù mi mostra com’è Dio. E io a volte mi impegno a lasciarlo lontano, in un luogo freddo, distante, pieno di giudizi. Non permetto che Dio mi tocchi.

Non tocco come tocca Gesù. Egli entra fino in fondo all’anima. Entra nella casa e non aspetta che lo portino da chi ha bisogno. Va dove si trova il malato, a casa sua, nel suo letto, e si avvicina con affetto.

Dio si avvicina e mi tocca. Tocca proprio lì dove mi fa male, nella mia ferita, nella mia malattia. Qual è la mia malattia? Dov’è la mia ferita?

Gesù mi rialza. Mi restituisce la dignità di figlio, di uomo. Voglio vivere così, perché vale la pena vivere secondo Gesù.

E quando sono curato inizio a vivere. Una donna, venendo guarita da Gesù, si è messa a servirli. Mi piace molto questa immagine.

Quando sono malato nell’anima mi costa servire, mi chiudo, mi blocco, penso solo a me. A quello di cui ho bisogno.

Ma venendo toccato da Gesù mi viene da dentro la voglia di curare gli altri, servire gli altri, animare gli altri. Mi apro all’improvviso.

A volte Gesù passava tutta al giornata a curare. Tutte la giornata per gli altri. L’amore di Gesù è infinito. Instancabile. Paziente.

Ciascuno arrivava da Lui con la sua ferita, il suo dolore, la sua malattia. Gesù li toccava. È passato facendo il bene. Voglio vivere così. Non misurare i miei orari. Voglio spendermi per amore. Con ciascuno. Senza calcolare.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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