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4 tradizioni quaresimali delle nonne polacche

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Arimeq | CC BY SA 2.0

Philip Kosloski - pubblicato il 05/02/18

Per celebrare il mistero pasquale di Cristo

La Quaresima è uno splendido periodo di rinnovamento spirituale, e nel corso dei secoli le culture di tutto il mondo hanno sviluppato delle tradizioni per aiutare i laici ad abbracciarne il significato.

In particolare, il popolo della Polonia ha una ricca serie di tradizioni che si tramandano di generazione in generazione e vengono accolte con gioia in molte parti del mondo.

Ecco 4 tradizioni delle nonne polacche:

Pulizie di primavera

Storicamente il digiuno per la Quaresima era piuttosto rigoroso, e in Polonia l’uso di cibi come lardo, zucchero, uova e frutta era proibito. Ciò voleva dire che prima della Quaresima questi alimenti dovevano essere consumati o gettati via. Anziché dare tutto ai cani, alcuni decidevano di mescolare molti degli ingredienti proibiti per creare un tipo di ciambella, ora chiamata pączki.

Questa tradizione coincideva con una pulizia di primavera generale, in cui si svuotava la casa e la si preparava (insieme al cuore) al periodo di preghiera della Quaresima. Era un modo per porre fine al periodo di festeggiamenti che seguiva il Natale e aspettare gli esercizi spirituali solenni di questo momento dell’anno.

Lamentazioni quaresimali

In Polonia la gente era pervasa dal desiderio di meditare sulla Passione e sulla morte di Gesù. Una tradizione quaresimale che ha mantenuto questo sentimento è un servizio quaresimale settimanale chiamato Gorzkie Zale. Questa devozione, sviluppata nel XVIII secolo, è costituita da una serie di inni che si concentrano sulla Passione di Cristo e vengono cantati ogni domenica in Quaresima, promemoria costante della tristezza della morte di Cristo.

San Giovanni Paolo II ha sottolineato che ogni anno, il Mercoledì delle Ceneri, gli veniva ricordata questa pratica polacca, rimasta “profondamente impressa” nella sua memoria. Durante un’omelia del Mercoledì delle Ceneri ha citato anche una parte dell’inno a memoria:

Vieni, amaro pentimento,
trapassa i nostri cuori.
Scioglietevi, mie pupille!
Sgorgate, sorgenti di meste lagrime!
Il sole, le stelle vengono meno,
si coprono di lutto.
Piangono mestamente gli Angeli,
chi saprà dire il loro duolo?
Le rupi si induriscono,
dai sepolcri si levano i morti.
Domando: che è, che succede?
Tutta la creazione resta sbigottita!
Di fronte al dolore della Passione di Cristo
ci pervade un pentimento inesprimibile!
Gesù, spezza senza indugio
le dure rocce dei nostri cuori!
Spegni l’ardore delle mie passioni,
entrando nell’abisso della tua Passione

Via Crucis

La Via Crucis era una pratica molto popolare tra i laici polacchi. A Kalwaria Zebrzydowska è stato anche costruito un santuario che commemorava la Passione di Gesù. Eretto tra le colline, è stato costruito in modo da richiamare la Via Crucis di Gerusalemme. Nel santuario ci sono numerose cappelle in cui un pellegrino può ripercorrere la Passione, morte e resurrezione di Gesù.

Il Cristo morto

In linea con le altre tradizioni che meditano sulla Passione di Cristo, è stata elaborata una statua particolare di Gesù su cui si è concentrata la devozione quaresimale. Chiamata Chrystus Frasobliwy, mostra Cristo chinato, addolorato e in profonda contemplazione. Indossa la corona di spine e spesso in mano tiene una canna, a ricordare come venne deriso dai soldati romani. Gesù aspetta la crocifissione e sottolinea il passo del Vangelo di Matteo in cui dice ai suoi discepoli “La mia anima è triste fino alla morte” (Mt 26, 38).

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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