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Il Signore ha posto te

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Piovono Miracoli 2.0 - pubblicato il 02/02/18

"(...) è esattamente nell’incontro/scontro con te che ho imparato chi sono io, quali sono i miei limiti e ho anche potuto scorgere l’amore infinito di Dio che, puntuale, attraverso di te non mi ha mai lasciato senza una indicazione sulla via per la mia salvezza".

di Stefano Bataloni

Come un uomo in mezzo al mare alla ricerca di un appiglio per tenersi a galla, l’altra mattina, uscito di casa, mi sono aggrappato alla preghiera, corona del Rosario in mano, cercando di venire fuori dalla tristezza e dal dispiacere del nostro ultimo litigio.

I cinque misteri della Gloria però non hanno sortito alcun effetto.
Così, istintivamente, ancora con l’acqua alla gola, sono passato a recitare i cinque misteri della luce.
Non avevo capito che non ero immerso in un mare d’acqua, ero invece al buio. E nel buio solo una luce può aiutare.
La luce mi ha quindi riportato alla mente le parole di un amico sacerdote, ascoltate tempo fa: nei momenti difficili, fai memoria di come Dio ha operato miracoli nella tua vita e, in particolare, di come lo ha fatto attraverso le persone che ti ha posto accanto.

È allora che mi sono ricordato che accanto a me, il Signore ha posto te, sin da quei giorni quando trascorrevano ore a parlare sui prati dell’Università, dopo le lezioni; eri ancora molto giovane, ma le tue parole e la tua determinazione mi hanno aperto gli occhi: hanno spazzato via, piano piano, tutti i miei falsi convincimenti, tutti i miei castelli in aria, quelli che mi portavo dietro dall’adolescenza, e mi hanno fatto riscoprire la bellezza della verità che avevo sepolto in fondo al mio cuore.

Accanto a me, pigro e timido, il Signore ha posto te, per insegnarmi a non aver paura di donare il mio sangue, di affrontare un esame, di salire su una montagna.

Accanto a me, fissato con l’ordine e la precisione, il Signore ha posto te, per insegnarmi che non serve porre così tanta attenzione ai dettagli se va a discapito della sostanza, se ti impedisce di arrivare al risultato, come spesso mi accade.




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Accanto a me, amante dei bei vestiti e dei perfetti accostamenti tra i colori, il Signore ha posto te per insegnarmi che il vestito è per proteggere l’uomo e non è l’uomo fatto per il vestito.

Accanto a me, un campione nel trovare distrazioni mentre dovrei essere impegnato a leggere, a studiare, a lavorare, il Signore ha posto te che hai una capacità di concentrarti, in ogni cosa che fai, tale da non riuscire ad ascoltare chi ti chiama dalla stanza accanto.

Accanto a me, che come la Marta del Vangelo di Luca sono sempre indaffarato in mille servizi, il Signore ha posto te che non dimentichi di scegliere la parte migliore, di dare spazio alla preghiera o all’Eucaristia o all’ascolto della Parola di Dio.

Accanto a me, che sono sempre troppo tenero e indulgente con i nostri figli, il Signore ha posto te che invece sai dire loro di no tutte le volte che serve.

Accanto a me, che ho sempre la sensazione di non avere mai abbastanza tempo per fare le cose, il Signore ha posto te che in una mezz’ora libera riesci ad infilare mille cose.

Soprattutto, accanto a me, che in fondo avevo paura di molte cose, avevo paura di perdere le mie certezze, le mie comodità, il Signore ha posto te che con il tuo coraggio e determinazione mi hai sostenuto quando Filippo si è ammalato, quando per tanti anni abbiamo dovuto essergli accanto per le sue terapie e quando poi è nato al Cielo.




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Non è sempre stato facile l’incontro tra i nostri due modi di essere, di vivere, di pensare e forse, talvolta, c’è scappata qualche ferita.

Eppure, gli ambiti, i tempi e le modalità di questo nostro incontro hanno avuto una precisione millimetrica che mi è impossibile pensare siano il frutto del caso.

Per questo è esattamente nell’incontro/scontro con te che ho imparato chi sono io, quali sono i miei limiti e ho anche potuto scorgere l’amore infinito di Dio che, puntuale, attraverso di te non mi ha mai lasciato senza una indicazione sulla via per la mia salvezza.

La mia speranza, oggi, che ricorre l’anniversario del giorno in cui Dio ci ha uniti per sempre in matrimonio è che per noi ci sia sempre da imparare, sempre da riscoprire, l’uno attraverso l’altro, quanto amore Dio ci ha promesso sedici anni fa.

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