Quest’anno il Mercoledì delle Ceneri coincide con il giorno di San Valentino, ma c’è molto di piùFebbraio spicca per il fatto di essere il mese in cui inizia la Quaresima con il Mercoledì delle Ceneri. La Quaresima è preceduta dalla celebrazione del Carnevale.
Il 2 febbraio, 40 giorni dopo il Natale, si celebra anche la festa della Vergine della Candelaria, che segna ufficialmente la fine del periodo natalizio.
Ma ci sono molte altre feste.
1° febbraio: Santa Brigida di Kildare o d’Irlanda (451-525). Religiosa irlandese e fondatrice, era la figlia di un re pagano e di una schiava cristiana. Il suo convento adotta la regola di San Cesareo, assunta poi da vari conventi irlandesi. Per predicare portava una croce caratteristica. È morta a Kildare ed è patrona d’Irlanda.
2 febbraio: Festa della presentazione del Signore al tempio e della purificazione di Maria Santissima. Più nota come festa della Vergine della Candelaria, è stabilita nel Vangelo. Maria rimase a casa 40 giorni, come prescriveva la Legge, e quando uscì andò al Tempio di Gerusalemme per offrire suo figlio Gesù e purificarsi. Maria non aveva bisogno di purificazione, perché era nata Immacolata, ma rispettò la Legge. È patrona delle Isole Canarie.
3 febbraio: San Biagio, vescovo e martire (?-316). Fu medico e vescovo di Sebaste, diocesi situata in Armenia. Subì il martirio all’epoca dell’imperatore Diocleziano. Il suo culto si diffuse in tutto l’Oriente e anche in Occidente. È patrono dei medici otorinolaringoiatri e di quanti soffrono di dolori alla gola. La tradizione narra che una donna chiese l’intercessione di San Biagio quando al figlio rimase incastrata una spina di pesce in gola e il bambino guarì. È anche patrono della Repubblica del Paraguay e di molte città del mondo. Per quel giorno esiste un rito per curare il mal di gola.
4 febbraio: San Giovanni de Brito, missionario e martire (1647-1693). Portoghese, da bambino venne guarito da una malattia in modo miracoloso grazie all’intercessione di San Francesco Saverio. Eccezionalmente venne ammesso molto giovane tra i gesuiti e fu inviato come missionario in India, dove volle vivere come i locali, accettando tutti i loro costumi e la loro lingua, guadagnandosi la simpatia di tutte le classi sociali. Morì martire accusato di insegnare dottrine non originarie dell’India.
5 febbraio: Sant’Agata, vergine e martire (230-251). Nacque a Catania, e all’epoca dell’imperatore Decio il proconsole della Sicilia, Quinziano, voleva farla sua. Non riuscendoci perché la ragazza aveva consacrato la sua verginità a Cristo, la mandò in un postribolo, ma miracolosamente si mantenne vergine. Il proconsole, infuriato, ordinò che le venissero tagliati i seni. Morì bruciata sui carboni ardenti. È venerata in tutta la Sicilia, e si dice che un anno dopo la sua morte l’Etna eruttò, e quando si invocò la protezione di Agata la lava si fermò. Per questo viene invocata per prevenire fuoco, fulmini ed eruzioni vulcaniche.
6 febbraio: Santa Dorotea, vergine e martire (III secolo). Si rifiutò di offrire sacrifici agli dei e venne torturata per ordine del prefetto Saprizio, che inviò due sorelle, Crista e Callista, che avevano apostatato dal cristianesimo, per convincere Dorotea. Quest’ultima, però, convinse le due sorelle a tornare alla religione cristiana, cosa che fecero. Venne decapitata, e mentre si recava al martirio incontrò Teofilo, che le chiese ironicamente di portare mele e rosa “del giardino del suo Sposo”. E così lei fece: mentre pregava, un bambino portò a Teofilo tre rose e tre mele, anche se si era in pieno inverno. Di fronte a quel miracolo Teofilo si convertì al cristianesimo.
7 febbraio: Beato Pio IX (1792-1878). È stato il Papa con il pontificato più lungo della storia, 32 anni. A 48 venne creato cardinale, e sei anni dopo eletto Papa. Nel suo pontificato spicca la fine dello Stato Pontificio, con la caduta di Roma in mano alle truppe del Regno d’Italia. Creò il quotidiano L’Osservatore Romano per difendere il Papa e la Chiesa di fronte all’anticlericalismo regnante in Italia. Tra i suoi documenti spicca soprattutto il Syllabus errorum, in cui si condannano le dottrine contrarie al Vangelo che proliferavano all’epoca. Condannò la Massoneria, convocò il Concilio Vaticano I (1879-1880) e proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria (1854) – ovvero la sua nascita senza peccato originale – dopo aver consultato tutti i cardinali, arcivescovi e vescovi.
8 febbraio: San Girolamo Emiliani, fondatore (1486-1537). Religioso italiano che fondò la congregazione dei Chierici Regolari di Somasca, iniziò la carriera militare e fu fatto prigioniero dai francesi, dai quali poi riuscì a liberarsi. Dopo aver contratto delle forti febbri, tipiche all’epoca, guarì e cambiò la sua vita, dedicandosi alla cura degli orfani e dei malati incurabili negli ospedali. È patrono degli orfani.
9 febbraio: San Cirillo d’Alessandria (370-444). Fu un vescovo molto saggio che lottò contro il nestorianesimo, eresia che negava la maternità divina di Maria. Diede un grande apporto al Concilio di Efeso (431), che dichiarò il dogma della maternità divina di Maria, ovvero che la Vergine Maria è anche Madre di Dio.
10 febbraio: Santa Scolastica, vergine (480-547). Era la sorella gemella del fondatore della prima comunità religiosa dell’Occidente, San Benedetto. Divenne religiosa e fondò un convento di monache ai piedi di Montecassino, dove il gemello era abate di un grande convento di monaci (benedettini). Nonostante la vicinanza, San Benedetto le faceva visita solo una volta all’anno. Con lei manteneva conversazioni religiose e sulla Regola che il santo aveva scritto. Una sera, mentre parlavano di Dio e del cielo, San Benedetto decise di andar via ma la sorella gli chiese di restare. San Benedetto le ricordò la Regola, per la quale non poteva passare una notte fuori dal convento. Santa Scolastica si mise in preghiera e all’improvviso caddero dei fulmini sul monte, il che costrinse San Benedetto e i suoi due accompagnatori a non partire fino al giorno dopo. Passarono la notte parlando di Dio. Tre giorni dopo Santa Scolastica morì. Venne sepolta a Montecassino in una tomba preparata dal fratello.
11 febbraio: Nostra Signora di Lourdes. Si commemora la prima apparizione della vergine in una grotta di Lourdes, nel sud della Francia. Le apparizioni si verificarono nel 1858, quando tre bambine francesi erano andate a raccogliere legna. Erano Bernadette Soubirous, di 14 anni, sua sorella Marie Toinette, di 11, e l’amica Jeanne Abadie, di 12. Vicino al fiume Gave c’era una grotta naturale, dove Bernadette vide una giovane vestita con una tunica bianca. Era molto bella, portava una fascia azzurra e un rosario al braccio. Bernadette e la giovane pregarono insieme, e poi la bella donna scomparve.
Per cinque mesi si ripeterono le apparizioni, che terminarono il giorno della festa della Madonna del Carmelo (il 16 luglio). La Signora chiese a Bernadette di far costruire una cappella alla grotta e che si organizzassero delle processioni. Nonostante il discredito nei confronti di Bernadette, c’erano anche molte persone che credevano alle apparizioni e che toccando l’acqua che usciva dalla grotta venivano guarite dalle loro malattie. La Madonna di Lourdes è la patrona dei malati. Ancora oggi milioni di persone vanno a bagnarsi con l’acqua che esce dalla grotta e si registrano delle guarigioni. La Vergine si era presentata come l’Immacolata Concezione, dogma proclamato quattro anni prima delle apparizioni, e portava sempre un rosario al braccio destro.
Quel giorno è festa in Vaticano perché si commemora la firma dei Patti Lateranensi (1929), con i quali l’Italia ha riconosciuto la sovranità territoriale del Vaticano e del Papa. I Papi si consideravano da 59 anni “prigionieri” dell’Italia in Vaticano.
12 febbraio: Santa Eulalia, vergine e martire (290-304). È la santa patrona di Barcellona (Spagna) e di altre località catalane. Si sa poco di lei. Sotto l’imperatore Diocleziano, l’adolescente Eulalia chiese al governatore di Barcino (la futura Barcellona) la fine delle persecuzioni contro i cristiani. Per questo il governatore romano la condannò a tredici martìri, uno dei quali consistette nel metterla nuda in un barile pieno di chiodi e vetri e lanciarla giù per la strada. Alla fine venne crocifissa. Durante la crocifissione si verificò una grande nevicata a Barcellona, e la neve coprì la sua nudità.
13 febbraio: Sante Fosca e Maura, martiri (III secolo). Furono contemporanee di Sant’Agata. Quando Fosca aveva 15 anni abbracciò il cristianesimo, e lo disse alla sua balia Maura, che fece lo stesso. Il padre di Fosca cercò di persuaderle ad adorare gli dèi e diede la colpa di tutta la situazione a Maura, che fece rinchiudere in un seminterrato insieme a Fosca. Vi rimasero tre giorni senza mangiare e senza bere. Non raggiungendo il suo scopo, per ordine del governatore Quiziano vennero brutalmente flagellate e assassinate nell’anno 251.
14 febbraio: Santi Cirillo, monaco (827-869), e Metodio, vescovo (815-885), apostoli degli slavi, patroni d’Europa. Provenienti da una famiglia nobile di Salonicco, vennero educati a Costantinopoli. Andarono a evangelizzare la Crimea e poi l’impero della Grande Moravia, a sud della Russia. Sono ritenuti gli inventori dell’alfabeto cirillico o slavo, derivato dal greco e con tratti di copto ed ebraico. Cirillo fu professore di Filosofia e monaco, Metodio volle intraprendere la carriera politica come il padre e fu governatore di una provincia in cui vivevano molti slavi. Si unì al fratello Cirillo nel monastero della Bitinia (Asia Minore). Evangelizzarono i territori slavi situati a nord del Mar Morto. La lingua slava venne riconosciuta come lingua liturgica da Papa Adriano II.
San Valentino, vescovo, patrono degli innamorati (III secolo). Secondo la tradizione, San Valentino era un medico che venne ordinato sacerdote e poi vescovo. Celebrò molte nozze tra i soldati, anche se era proibito dall’imperatore Claudio II perché il matrimonio era considerato incompatibile con il servizio militare. È patrono degli innamorati ed è venerato come santo anche nelle Chiese ortodossa, anglicana e luterana. Il 14 febbraio è noto come giorno di San Valentino. Quest’anno la festa coincide con il Mercoledì delle Ceneri, in cui si devono rispettare digiuno e astinenza, e quindi alcune diocesi celebreranno San Valentino in un altro giorno più appropriato.
Mercoledì delle Ceneri e inizio della Quaresima. Il 14 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima, ovvero i 40 giorni che precedono la celebrazione della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù, e che la Chiesa ha stabilito perché i cattolici preparino la Pasqua di Resurrezione attraverso la preghiera e la penitenza che portano a una conversione profonda e al pentimento per i propri peccati. In questo periodo il sacerdote usa il colore viola nelle celebrazioni liturgiche.
15 febbraio: San Claudio de la Colombière (1641-1682). Gesuita francese, fu confessore di Santa Margheria Maria Alacoque, e come lei grande diffusore della devozione al Sacro Cuore di Gesù. Questa santa aveva chiesto a Dio di inviarle un confessore santo che la potesse aiutare a comprendere le visioni che aveva del Sacro Cuore. Inviato in Inghilterra, predicò agli alti funzionari del Governo, ottenne molte conversioni di protestanti e diffuse la devozione al Cuore di Gesù. Espulso dal Paese, venne salvato dall’esecuzione dal re francese Luigi XIV, il “Re Sole”.
Santi Faustino e Giovita, martiri (?-122). Erano due fratelli e predicarono con grande coraggio il Vangelo insieme. Faustino era presbitero, Giovita diacono. Morirono martiri a Brescia, dove vengono venerati. San Faustino è patrono delle persone non sposate, e a Brescia viene contrapposto a San Valentino.
16 febbraio: Sant’Onesimo, martire (I secolo). Era uno schiavo convertito da San Paolo mentre fuggiva dalla giustizia. Aveva derubato il suo padrone Filemone, un ricco di Colossi di Frigia. Nella Lettera a Filemone, San Paolo chiede a questi di accogliere Onesimo come se accogliesse lui. Filemone lo perdonò e Onesimo si dedicò alla predicazione e fu vescovo di Efeso fino al martirio.
17 febbraio: I sette santi fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria (1233). Si commemorano i fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria (OSM), noti come padri serviti. L’ordine venne fondato a Firenze nel 1233 da un gruppo di amici, alcuni di famiglia aristocratica e altri di famiglia borghese. Spiccano per la loro grande devozione nei confronti della Vergine Maria e sono un caso unico nella Chiesa essendo sette fondatori. Hanno un abito nero e seguono la Regola di Sant’Agostino.
18 febbraio: San Simeone vescovo e martire (I secolo). Era cugino di Gesù di Nazareth, figlio di Cleofa, fratello di San Giuseppe. Secondo il primo storico della Chiesa, Eusebio di Cesarea (263-339), Simeone fu vescovo di Gerusalemme, visse circa 120 anni e morì giustiziato, come cristiano e figlio di Davide, nel tempio dell’imperatore Traiano.
19 febbraio: Sant’Ausibio, vescovo (?-102). Fu il primo vescovo di Cipro, nominato da San Paolo, e rimase in carica per 50 anni. L’evangelista Marco lo battezzò, lo istruì e lo mandò a predicare il Vangelo nella città cipriota di Soli, dove fondò una prospera comunità cristiana.
20 febbraio: Santi Giacinta (1910-1920) e Francesco Marto (1908-1919). Furono due dei tre pastorelli che ricevettero le apparizioni della Madonna di Fatima alla Cova da Iria (Portogallo) nel 1917. Francesco e Giacinta, fratelli, erano accompagnati dalla cugina Lucia dos Santos (1907-2005). I tre ricevettero il messaggio della Vergine di recitare il Rosario per la conversione del mondo e i tre segreti di Fatima. Nei due santi si compì la promessa della Vergine per la quale sarebbero morti tra grandi dolori. Sono tra i santi più giovani della Chiesa cattolica. Sono stati canonizzati nel centenario delle apparizioni della Madonna di Fatima, nel 2017, da Papa Francesco.
21 febbraio: San Pier Damiani, vescovo (1007-1072). Fu un monaco benedettino, organizzatore della vita monastica e vescovo di Ostia (Roma). A 25 anni fu professore a Parma e poi a Ravenna. A 28 anni si ritirò come eremita a Fonte Avellana. Visse come un anacoreta e organizzò un nuovo tipo di vita monastica che ebbe vari discepoli. Nella seconda metà della sua vita, insieme al cardinale Ildebrando, collaborò alla riforma ecclesiastica, perché anche se lontano dal mondo conosceva la difficile situazione della Chiesa, soprattutto di quella di Roma. Ricoprì vari incarichi nella Curia romana e nel 1069 si recò a Magonza per evitare il divorzio di Enrico IV. Favorì la grande impresa riformatrice di Papa Gregorio VII e venne nominato Dottore della Chiesa.
22 febbraio: festa della Cattedra di San Pietro. È la sedia di legno che si crede venne utilizzata da San Pietro, primo vescovo di Roma e Papa. È conservata nella Basilica di San Pietro in Vaticano. La sedia rappresenta il luogo dal quale i vescovi insegnano la dottrina di Gesù, e in questo caso simboleggia il magistero di Pietro e di tutti coloro che lo hanno seguito sulla cattedra, ovvero tutti i Papi. La Chiesa vive unita alla Cattedra di Pietro, che si venera dall’anno 354. La cattedra o sedia di San Pietro venne donata dal re Carlo II il Calvo, nipote di Carlo Magno e figlio del re Luigi I il Pio di Francia.
23 febbraio: San Policarpo, vescovo e martire (70-155). Fu discepolo dell’apostolo San Giovanni Evangelista e vescovo di Smirne. Si sa poco della sua vita, ma sappiamo che morì sul rogo ai tempi dell’imperatore Antonino Pio e fu evangelizzatore dei primi cristiani.
24 febbraio: Sant’Etelberto o Adalberto, re del Kent (560-616). Sposò la principessa cristiana Berta, figlia del re di Parigi, e fu il primo re di Britannia convertito al cattolicesimo. Giocò un ruolo importante nella cristianizzazione degli anglosassoni. Il suo codice di leggi è il primo scritto nelle lingue germaniche. Venne sepolto nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo insieme alla moglie.
25 febbraio: Santa Maria Ludovica de Angelis (1880-1962). Religiosa italiana dell’Istituto delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia, poco dopo essere entrata in convento partì per Buenos Aires, dove arrivò nel 1907. Fu destinata all’ospedale infantile, che trasformò in una famiglia il cui obiettivo era il bene dei bambini. Donna di immensa bontà, aveva come motto “Fare del bene a tutti indipendentemente da chi siano”. Consolò migliaia di persone, e alla sua morte l’ospedale infantile prese il nome Ospedale Superiora Ludovica.
26 febbraio: San Nestore di Magydos, vescovo e martire (?-250). Fu vescovo di Magydos, nella provincia romana della Panfilia (oggi Turchia). Subì le persecuzioni dell’imperatore Decio. Lavorò molto per l’evangelizzazione della regione e per nascondere i cristiani dalla persecuzione imperiale. Venne condannato a morte dal governatore della Panfilia, Polio.
27 febbraio: Beata Madre della Carità Brader, religiosa (1860-1943). Nata in Svizzera, entrò nel convento delle religiose del Terz’Ordine Regolare di San Francesco. Monsignor Pietro Schumacher, zelante missionario di San Vincenzo de’ Paoli e vescovo di Portoviejo (Ecuador), scrisse una lettera a queste religiose chiedendo volontarie che lavorassero come missionarie nella sua diocesi. Madre della Carità accettò, e lavorò prima in Ecuador e poi in Colombia. Nel 1894 fondò la Congregazione delle Francescane di Maria Immacolata. All’inizio la congregazione ebbe soprattutto vocazioni svizzere, ma poi si unirono quelle locali, soprattutto colombiane, e in seguito anche di altri Paesi.
28 febbraio: Beata Antonia di Firenze, vedova (1400-1472). Si sposò molto giovane e rimase vedova dopo pochi anni. Volle allora abbracciare la vita religiosa, e ci riuscì vincendo la resistenza dei familiari, che volevano che si risposasse. Professò come terziaria francescana perché voleva una vita più contemplativa, e insieme a 13 compagne, seguendo il consiglio di San Giovanni da Capestrano, fondò a L’Aquila il monastero dell’Eucaristia, ispirato a Santa Chiara d’Assisi, del quale venne eletta badessa. La sua vita esemplare fece sì che molte giovani seguissero l’esempio di Santa Chiara. Dopo sette anni come badessa, lasciò l’incarico per dedicarsi a una vita di silenzio e contemplazione. Negli anni bisestili viene celebrata il 29 febbraio.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]