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Il cristiano va nel mondo come un esorcismo vivente. Combatte l’odio con l’amore

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 01/02/18
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“E diede loro potere sugli spiriti immondi”. I mandati dal Signore sono principio di cambiamento e opposizione al maleIn quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. 
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». 
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
(Marco 6, 7-13)

C’è un momento nella vita cristiana che diventa decisivo perché è un momento di svolta.

Se inizialmente il cristianesimo è innanzitutto incontrare Cristo. La seconda cosa importante nel cristianesimo è sentire che questo incontro non ci “trattiene” ma ci “manda”:

«Poi chiamò a sé i dodici e cominciò a mandarli a due a due».

È un dettaglio non di poco conto nella crescita spirituale di ciascuno di noi. La verità di quello che abbiamo incontrato si manifesta in un atteggiamento di apertura, non di chiusura. In un atteggiamento inclusivo, non esclusivo.

In un “andare”, e non in un “fermarsi”. Ma questo verbo di movimento che il Signore mette nel cuore di ciascuno non è innocuo. È un verbo di movimento carico di conseguenze: «e diede loro potere sugli spiriti immondi».

Il cristianesimo per sua natura è contrapposizione al male e a tutto ciò che esso riguarda.

Per questo la presenza di un vero cristiano deve sempre essere principio di cambiamento, di differenza. La sua presenza deve essere sempre scomoda, specie lì dove le logiche del buio sembrano dominare. È il valore della testimonianza.

È il valore di diventare con la nostra stessa vita un esorcismo vivente ma alla maniera che ci ha insegnato San Francesco:

«dove è odio, fa ch’io porti amore, dove è offesa, ch’io porti il perdono, dove è discordia, ch’io porti la fede, dove è l’errore, ch’io porti la Verità, dove è la disperazione, ch’io porti la speranza. Dove è tristezza, ch’io porti la gioia, dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto: ad essere compreso, quanto a comprendere. Ad essere amato, quanto ad amare. Poiché se è dando, che si riceve. Perdonando che si è perdonati. Morendo che si risuscita a Vita Eterna».

Non troviamo parole più belle per spiegare il valore di essere mandati così come ce lo racconta il Vangelo di oggi. Non siamo chiamati a fare fuochi d’artificio ma a compiere prodigi. È il prodigio di chi crede e per questo ama in un mondo che ti dice spesso che non conviene amare.

#dalvangelodioggi

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