Papa Francesco, nella prima catechesi dedicata alla Liturgia della Parola, ha ricordato che nella Scrittura, Dio dialoga col suo popolo, per questo sono proibite omissioni o sostituzioni delle letture del Lezionario.A Messa, nella Liturgia della Parola, quella di Dio diventa parola viva, “che qui e ora, interpella noi che ascoltiamo con fede”. E’ Dio che dialoga col suo popolo, per questo sono proibite “scelte soggettive” delle letture: quelle contenute nei Lezionari, proclamate in tutto il mondo, favoriscono la comunione ecclesiale, accompagnando il cammino di tutti.
Papa Francesco lo ha sottolineato nella catechesi dell’udienza generale di questa mattina, in Piazza San Pietro, la prima dedicata, nel ciclo sulla Santa Messa, alla Liturgia della Parola, come dialogo tra Dio e il suo popolo.
Radunati per ascoltare quello che Dio ha fatto e intende ancora fare per noi, non perdiamoci in commenti frivoli o in chiacchiere, ma in silenzio apriamo il cuore all’ascolto della Parola, per poi “mettere in pratica quanto abbiamo ascoltato”.
Abbiamo bisogno di ascoltarlo! E’ infatti una questione di vita, come ben ricorda l’incisiva espressione che «non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». La vita che ci dà la Parola di Dio. In questo senso, parliamo della Liturgia della Parola come della “mensa” che il Signore imbandisce per alimentare la nostra vita spirituale.
Il Salmo responsoriale, ha proseguito Francesco, ha la funzione di favorire la meditazione di quanto si ascolta nella lettura che lo precede. Per questo “è bene che il Salmo sia valorizzato con il canto, almeno del ritornello”. La proclamazione liturgica delle medesime letture, ha spiegato ancora il Pontefice, esprime e favorisce la comunione ecclesiale, accompagnando il cammino di tutti e di ciascuno.
Si capisce pertanto perché alcune scelte soggettive, come l’omissione di letture o la loro sostituzione con testi non biblici, siano proibite. Ma qualcuno, ho sentito che se c’è una notizia legge il giornale, perché è la notizia del giorno. No!
Sostituire quella Parola con altre cose, impoveriscono e compromettono il dialogo tra Dio e il suo popolo in preghiera
E’ anche importante la dignità dell’ambone e l’uso del Lezionario, come la disponibilità di buoni lettori e salmisti, “che si devono preparare, facendo le prove”. Così, si favorisce un clima di silenzio ricettivo. “Sappiamo che la parola del Signore è un aiuto indispensabile per non smarrirci” ha proseguito il Papa, una lampada per i nostri passi, una luce sul nostro cammino.
Come potremmo affrontare il nostro pellegrinaggio terreno, con le sue fatiche e le sue prove, senza essere regolarmente nutriti e illuminati dalla Parola di Dio che risuona nella liturgia? Certo non basta udire con gli orecchi, senza accogliere nel cuore il seme della divina Parola, permettendole di portare frutto. La Parola di Dio fa un cammino dentro di noi. La ascoltiamo con le orecchie, passa al cuore, non rimane nelle orecchie, deve andare al cuore e dal cuore passa alle mani, alle opere buone. Questo è il percorso che fa la Parola di Dio: dalle orecchie al cuore e alle mani. Impariamo queste cose.