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Perché i Vangeli parlano così poco di San Giuseppe?

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Bartolomé Esteban Murillo

Salvador Aragonés - pubblicato il 29/01/18

Negli ultimi due secoli la devozione a San Giuseppe è aumentata in tutta la Chiesa

Un amico universitario si lamentava del fatto che i Vangeli canonici parlino molto poco di San Giuseppe e non ne citino neanche una parola. “Sì”, diceva, “so che il ‘silenzio’ di San Giuseppe parlava forte, ma perché ci sono così poche cose su colui che secondo la legge è stato padre di Gesù e sposo di Maria di Nazareth?”

Mi ha colto di sorpresa. Non mi aspettavo una domanda del genere, ma mi ha costretto a riflettere. Perché San Giuseppe è muto nei quattro Vangeli? Non parliamo dei Vangeli apocrifi, ma dei testi rivelati, canonici.

“Leggiamo piano piano i Vangeli, ho detto al mio amico. Sono d’accordo con te, ma permettimi di chiederti se credi che i Vangeli dovessero dire di più su San Giuseppe. Giuseppe parla al cuore di chi si affida a lui”. “Preghi San Giuseppe?”, gli ho chiesto. “È difficile conoscere qualcuno se non lo si tratta”.




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La chiave è questa: San Giuseppe è il grande Patrono della Chiesa universale, il Santo del Silenzio, il Patriarca e intercessore delle famiglie (soprattutto dei padri), il Santo della Buona Morte…

Si conosce San Giuseppe quando lo si tratta personalmente. San Giuseppe accorre per rispondere alle nostre necessità materiali e spirituali quando lo si prega con fede e umiltà. È un grande intercessore, perché viene ascoltato dalla Vergine Maria, sua sposa, e da Gesù. Gesù potrà mai non acconsentire a una richiesta avanzatagli da chi gli ha fatto da padre, San Giuseppe?

Se leggiamo i Vangeli, vediamo che solo Matteo e Luca parlano del Santo Patriarca. Se approfondiamo un po’ e vogliamo rivivere le scene in cui si narra la presenza di San Giuseppe, vediamo che lo sposo di Maria agisce sempre rispondendo alle richieste, sia di Maria che degli angeli. E se è così, non risponderà anche alle nostre?

Gli angeli, inviati da Dio, fanno conoscere la vocazione di Giuseppe alla castità “in sogno”, quando l’angelo gli dice (Mt 1, 20-21) “Non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. San Giuseppe, che la voleva “ripudiare in segreto”, non capiva la gravidanza della Vergine, sempre tanto pia, tanto dedita a Dio…

Giuseppe ha capito che l’angelo gli proponeva di vivere castamente con la sua amata sposa Maria, perché suo figlio sarebbe stato il Redentore di tutti gli uomini. Maria doveva mantenere la sua verginità per il fatto di essere la madre di Dio, e lui, San Giuseppe, doveva difendere sia la verginità di Maria che Gesù, Figlio di Dio.


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E così ha fatto. Giuseppe ha accettato la vocazione personale che il Signore gli chiedeva mediante l’angelo, perché “fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù”. Non servono parole per commentare.

San Giuseppe tace ma agisce, tace ma fa, tace ma realizza e finisce ciò che gli è stato affidato. In altri termini, il suo silenzio non è prodotto del buonismo, ma frutto di una matura riflessione e accettazione del ruolo che Dio gli ha proposto. Il suo silenzio non è neanche quietismo, perché prende l’iniziativa: fa ciò che bisogna fare, senza leziosità, compiendo in tutto la volontà di Dio.

San Giuseppe si conosce man mano che lo si tratta, che si prega con lui, che gli si chiedono favori. Esiste un’analogia tra San Giuseppe e il Giuseppe biblico, figlio di Giacobbe, figlio di Israele. Giuseppe di Canaan sapeva decifrare i sogni, e San Giuseppe ha ricevuto in sogno il mandato di Dio.

Quando Giuseppe ha ottenuto il favore del Faraone e ha guidato il destino dell’Egitto, il popolo egiziano passava la fame negli anni di siccità. Quando il popolo si rivolgeva al faraone perché gli desse da mangiare, questi diceva: “Andate da Giuseppe!”, colui che risolve i problemi. Giuseppe risolveva i problemi perché aveva immagazzinato grandi quantità di grano nei sette anni delle vacche grasse. E ora sembra che anche Gesù e Maria dicano alle nuove generazioni: “Andate da San Giuseppe”, “affidate questo problema difficile a San Giuseppe”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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