Tra i profeti d’Israele, quelli che più di ogni altro sono entrati in contatto con i misteri del mondo e del tempo di Dio sono indubbiamente Ezechiele e Daniele. A dire il vero erano più dei mistici – una specie di odierni santoni – che vissero esperienze assai misteriose. Ezechiele (in ebraico, yechezeqel, “Dio rafforzerà”) visse alla fine del VI secolo a.C. Era figlio di un sacerdote chiamato Buzì (Ezechiele 1,3) e perciò anch’egli apparteneva alla classe sacerdotale. Dovette lasciare la sua amata patria giudaica durante la prima deportazione, nel 597 a.C., quando Nabucodonosor condusse a Babilonia tutta la casa reale di Gerusalemme, insieme ai notabili della città (cfr. 2 Re 24,10-17). Profeta assai singolare, a differenza di Isaia o Geremia, non formulò delle vere e proprie previsioni, bensì ricevette numerose visioni (Ezechiele, capitoli 1, 3, 8-11, 37, 40-48). In particolare, si dice spesso che la mano del Signore lo avesse afferrato e portato in luoghi anche assai distanti da Babilonia (cfr. 8,1-3; 37,1; 40,1). Così leggiamo, per esempio, in questo emblematico testo (tradotto direttamente dall’originale): «Uno spirito mi acciuffò per per i capelli, mi sollevò fra terra e cielo e mi portò in visioni divine (in ebr. mar’òt ’elohìm) a Gerusalemme» (Ezechiele, 8,3). L’espressione mar’òt ’elohìm può essere tranquillamente tradotto con “estasi”, soprattutto a motivo di ciò che subito prima era stato detto: «uno spirito divino mi sollevò tra terra e cielo», ovvero Ezechiele era stato misteriosamente portato a mezz’aria. Effettivamente si tratta di una dimensione che sta nel mezzo, anche se il fatto che Ezechiele sia stato condotto in questa zona intermedia da uno spirito impedisce di dare all’espressione un senso troppo materiale.
Recentemente, alcuni esperti hanno accostato queste ed altre esperienze al fenomeno della trance, tipico tra gli sciamani, per mezzo del quale un uomo o una donna possono essere guidati da uno spirito e fare così delle esperienze impossibili in un normale stato di coscienza.
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La prima apparizione della Madonna fu un atto di bilocazione, ed è la sua invocazione più antica
Senza allontanarsi troppo dalla cultura occidentale, nella mistica cristiana è ben noto il fenomeno della bilocazione, per mezzo della quale una persona – per esempio, padre Pio – poteva trovarsi simultaneamente in più di un luogo. Tuttavia, questo fenomeno suscita non poche perplessità nella comunità scientifica, poiché la copia della stessa persona in genere viene vista a grande distanza dall’originale, mentre in nessun caso la persona sdoppiata si troverebbe a pochi metri di distanza, permettendo così una “verifica” sperimentale. Inoltre, non sarebbe possibile che una copia perfetta in carne e ossa appaia in un altro luogo, se non l’anima. Probabilmente, l’estasi di Ezechiele è un fenomeno profetico assai singolare. L’espressione «tra cielo e terra» era stata usata anche nella Genesi (cfr. 1,1) per dire che tutto ciò che esiste è in qualche modo originato da Dio. Al di fuori di questo quadro di riferimento, penso che sia difficile esplorare il mistero del luogo in cui fu trasportato Ezechiele.