Ogni giovane aveva un diavoletto che cercava di farlo pensare ad altre cose e non alle preghiere che si stavano recitando. Alcuni diavoletti erano saliti sul corpo di certi giovani e si intrattenevano ad accarezzarli e a lisciar loro i capelli. È arrivato il momento dell’elevazione dell’ostia, e al suono della campanella i giovani si sono inginocchiati e tutti i diavoletti sono scomparsi, tranne quelli che erano sul collo, che hanno voltato le spalle all’altare. Appena terminata l’elevazione i diavoletti sono tornati e si sono dedicati un’altra volta a distrarre i giovani perché non facessero attenzione a quello che stavano recitando. Credo che la spiegazione di questo sogno sia che i diavoletti rappresentano le distrazioni che ci assalgono quando preghiamo. Se preghiamo senza pensare a quello che diciamo, né alla persona con cui parliamo, né a quello che chiediamo, allora la preghiera perde buona parte del suo valore e del suo potere. Quelli che hanno il diavoletto sul collo sono coloro che si trovano in una condizione di peccato mortale e non vogliono abbandonare questo peccato. Il diavolo non se ne va perché appartengono a lui, e a questi pregare risulta molto più difficile che agli altri”.Leggi anche:Don Bosco e i soldi: 6 episodi in cui la Provvidenza ha aiutato il santo dei giovani
Don Bosco, intercedi per noi presso Gesù, aiutaci a vincere le nostre passioni e ad allontanarci dalle occasioni di peccato, a valorizzare la purezza dell’anima, ad amare la nostra Santa Madre Chiesa, Gesù Sacramentato, Maria Ausiliatrice, il buon San Giuseppe e il Papa.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]