La storia della conversione di Jeff Gardner è davvero molto bellaE’ una bellissima testimonianza di conversione quella di Jeff Gardner, giornalista e fotografo nato in una famiglia mormone negli Stati Uniti ma con una lunga “militanza” nell’ateismo prima di un “sogno” che gli ha cambiato la vita. Ma andiamo con ordine.
Un percorso tortuoso…
Nato a Salt Lake City da una famiglia mormone la sua crisi di fede inizia con il divorzio dei genitori e il rifiuto della fede da parte di suo padre. Il legame di affetto e ammirazione di Jeff è tale che anche lui si converte ad un cieco ateismo molto radicale. Solo gli studi di storia medievale all’Università del Kansas lo riporteranno in contatto con la storia del cristianesimo e della Chiesa cattolica in particolare. Durante i suoi studi sulla peste del 1347 si imbatte nelle cronache che descrivono la dedizione dei francescani verso i malati di peste ad Avignone «Io leggevo – racconta Gardner – e mi chiedevo: ma chi può amare tanto degli sconosciuti da dare la vita per loro? La risposta ovvia sarebbe dovuta essere Gesù Cristo. Però i mormoni non ponevano enfasi sulla figura di Cristo e come ateo era completamente fuori dalla mia prospettiva» (Avvenire, 24 gennaio). Sono domande che gli restano dentro.
…verso la conversione!
Gardner non sa che alcuni suoi compagni di studi stanno pregando per la sua conversione e non sa cosa gli succederà dieci anni dopo il suo primo viaggio ad Avignone, mentre lavora come ricercatore occupandosi sempre di francescani tra Firenze, Assisi e la Francia.
Un giorno a Parigi, quasi 10 anni dopo il suo primo viaggio ad Avignone e quella domanda che lo aveva inquietato, si appisola per la stanchezza poco prima di fare lezione. «Ebbi Un sogno» racconta, «mi piacerebbe dire una visione, perché era molto chiaro ed è rimasto con me per anni e anni. Rivivevo una scena a me familiare: camminavo lungo la metropolitana di Parigi…». Gardner percepisce anche gli odori del luogo in cui si trova, il rumore dei suoi passi. Sta andando di fretta alla Biblioteca nazionale. Ad un tratto vede un uomo, come un mendicante, che cade al suolo. «Mi colpì il fatto che era scalzo, con i piedi neri per il vagabondare». Ma lui passa oltre, ha in mente solo l’appuntamento in Biblioteca. Improvvisamente però gli appare san Francesco: «Non era come negli affreschi di Assisi: era sporco, insanguinato, era come Cristo crocifisso. Mi trasmise senza dire parole un messaggio potente, personale, difficile da spiegare: “ricorda che Dio ha creato il mondo per proteggere i semplici e confondere gli arroganti”. In quel momento capii chi dei due ero io e chi era quell’uomo a terra. Provai una vergogna tremenda perché non mi ero fermato ad aiutarlo. Quando ero passato oltre era stato per andare alla Biblioteca nazionale, un pessimo motivo. Alla fine ricordai di colpo tutto quello che era successo negli ultimi anni: Avignone, i francescani, i miei amici, i Vangeli…e mi alzai dicendomi: beh mi battezzino, sono pronto».
Cosa ha trovato?
A questo punto parla con un sacerdote il quale, racconta, lo avverte «Non pensare di trovare la Chiesa che ti aspetti…» ed in effetti si trova male col primo gruppo di catecumeni nel quale viene inserito, sarà l’incontro con la Fraternità Sacerdotale San Pietro, che in dieci mesi lo prepara alla rinascita nella Chiesa cattolica, a portarlo verso i sacramenti. Nel frattempo anche la moglie lo segue e anche lei torna alla fede cattolica nella quale era stata cresciuta.
I coniugi Gardner scoprono il magistero della Chiesa sulla famiglia, la Humanae Vitae – «quando l’ho letta sono caduto dalla sedia», dice Jeff, «tutti dovrebbero leggerla, credenti e no» – e dopo «una relazione contraccettiva», otto anni senza figli, si aprono alla vita. Oggi hanno quattro figli.
Una nuova svolta
A questo punto inizia una nuova fase della sua vita e del suo impegno. Lascia l’insegnamento, e si dedica al giornalismo e a progetti di sostegno per i cristiani, specialmente in contesti di persecuzione. Nel 2007 ha quindi fondato Catholic Radio International, che produce contenuti per le radio cattoliche statunitensi. Nel 2013 l’inizio di un nuovo capitolo professionale con The Picture Christians Project. Adesso è felice.