Le cause di questa “epidemia”
Michael Cook, editor di Mercatornet, importante web di analisi sociale e familiare, afferma che questa figura governativa e le sue politiche potranno funzionare solo se si conosce “cosa provoca la cosiddetta epidemia di solitudine”.
“Sempre più persone vivono da sole; i tassi di suicidio sembrano in aumento; le reti sociali permettono alle persone di condurre una vita di isolamento iperconnesso”, ha commentato.
Il Governo dà varie spiegazioni alla solitudine, ma non si parla mai della causa principale: “il declino delle famiglie vicine, amorevoli e impegnate”.
Riconoscerlo implicherebbe il fatto di dover rafforzare il ruolo della famiglia, quando tutte le politiche non fanno altro che promuoverne la distruzione.
Rafforzare la famiglia è fondamentale
Cook ricorda che “per quanto riguarda i rapporti umani, i due cambiamenti sociali principali dell’ultimo mezzo secolo sono stati l’aumento dei tassi di divorzio e la diminuzione dei tassi di matrimonio. Le famiglie sono diventate più piccole e frammentate in gruppi isolati”. “Non stupisce”, ha concluso, “che l’isolamento sociale e la solitudine stiano aumentando”.
Per tutto questo, ritiene “impossibile immaginare una strategia di Governo per combattere le patologie sociali associate alla solitudine senza un piano parallelo per rafforzare la famiglia”.
Anche se “ci sono famiglie disfunzionali e non tutti coloro che non hanno una famiglia vicino sono soli, una politica governativa che cerca di risolvere l’enigma della solitudine senza rafforzare i legami della famiglia nucleare è condannata al fallimento”.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]