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Come porre fine a una brutta abitudine

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Javier Fiz Pérez - pubblicato il 22/01/18

La maggior parte delle decisioni che prendiamo ogni giorno può sembrarci frutto di riflessione, ma non è così. Si tratta di abitudini

Un’abitudine è il risultato di un’azione che si ripete frequentemente in modo incosciente. Queste azioni sono realizzate in modo automatico, e quindi non richiedono molta attenzione, sforzo o motivazione da parte nostra.

Al contrario, abbiamo bisogno di molta motivazione e grande sforzo per svolgere quelle attività che non svolgiamo in modo automatico, ovvero che non sono ancora abitudini.

Il vantaggio di un’abitudine è che diventa automatica, e quindi si esegue senza pensarci. Non c’è bisogno di motivazione né di forza di volontà. Lo svantaggio è che alcune di queste abitudini nella propria vita potrebbero non essere sane, e quindi staremmo ripetendo atti che pregiudicano il nostro benessere generale.

Le abitudini iniziano senza che ce ne rendiamo conto, si insediano inavvertitamente, e quando ce ne vogliamo liberare sono diventate ormai una routine apparentemente inamovibile.

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Lord Jim | CC BY 2.0

Le abitudini nascono perché il cervello cerca sempre un modo per limitare gli sforzi. Se lasciamo che usi i suoi meccanismi, il cervello cercherà di trasformare ogni routine in un’abitudine, perché le abitudini gli permettono di riposare più spesso.

Questo istinto di risparmiare energia è un grande vantaggio. Un cervello efficiente ci permette di smettere di pensare continuamente alle condotte di base per poterci dedicare ad altre più complesse.

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Secondo Ann Graybiel, ricercatrice del Massachusetts Institute of Technology (MIT), “le abitudini non scompaiono mai. Restano impresse nelle strutture del nostro cervello, il che è un grande vantaggio per noi. Il problema si basa sul fatto che il cervello non distingue tra buone e cattive abitudini. Questo spiega perché ci costa tanto creare abitudini ad esempio per fare esercizio, o per cambiare il nostro modo di mangiare. In base alla stessa regola, se impariamo a creare nuove routine neurologiche che si impongano a queste condotte potremo riuscire a far sì che queste tendenze negative restino in secondo piano”.

Un’abitudine poco salutare ha conseguenze negative per la salute fisica, mentale, emotiva e/o sociale.

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Bardia Photography-(CC BY-NC-ND 2.0)

RRR

Nella formazione psicologica delle abitudini esiste la regola delle tre R:

Ricordo: Stimolo che avvia il comportamento
Routine: L’azione eseguita
Ricompensa: Il beneficio che si ottiene una volta svolta l’azione

Il cervello riesce a stabilire questo collegamento neuronale permanente per avviare, eseguire e portare a termine un’azione ripetuta, sempre se ha lo stesso impulso o ricordo.

Se il risultato dell’azione è positivo, la prossima volta che si verificherà lo stesso ricordo avremo la stessa routine. In questo modo, la ricompensa del buon risultato servirà da motivazione e da stimolo per non perdere questa routine positiva.

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Zivica Kerkez - Shutterstock

Più del 45% delle attività quotidiane è rappresentato da abitudini, che definiscono il nostro stile di vita attuale e costruiscono la vita che avremo in futuro.

Ricordiamo che per cambiare le brutte abitudini bisogna iniziare inserendo nella vita un’abitudine sana al giorno. Solo una. Così lo faremo in modo cosciente.

Inserire un’unica abitudine sana scatena un effetto positivo che migliora tutti i settori della vita, indebolendo anche le cattive abitudini, quelle che vogliamo eliminare.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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