separateurCreated with Sketch.

L’unica preghiera che i cristiani possono recitare insieme

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Philip Kosloski - pubblicato il 19/01/18
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Immaginate quale sia?Quando Gesù ha istituito una Chiesa su questa terra, non voleva certo che fosse una casa divisa. Come ha scritto San Giovanni Paolo II nella sua enciclica Ut unum sint, “l’unità di tutta l’umanità lacerata è volontà di Dio… Alla vigilia del sacrificio della Croce, Gesù stesso chiede al Padre per i suoi discepoli, e per tutti i credenti in lui, che siano una cosa sola, una comunione vivente”.

Purtroppo, vivendo in un mondo caduto dobbiamo ancora realizzare questo desiderio, e secondo il Center for the Study of Global Christianity (CSGC) del Gordon-Conwell Theological Seminary nel mondo ci sono quasi 41.000 denominazioni cristiane.

Se c’è ancora molto che divide i cristiani nel mondo, un’attività in cui tutti i cristiani si possono impegnare insieme è la preghiera. È la preghiera che ci unisce e supera le divisioni delle controversie teologiche e delle opinioni discordanti sugli insegnamenti di Cristo.

In particolare, c’è una preghiera condivisa dalla grande maggioranza delle denominazioni cristiane: la Preghiera del Signore. È una preghiera insegnata da Gesù stesso, e come afferma il Catechismo “è veramente la sintesi di tutto il Vangelo, ‘la preghiera perfettissima’. Essa è al centro delle Scritture” (CCC 2774). Se i cristiani possono non essere d’accordo su tutto, possono almeno recitare insieme la preghiera insegnata dalla persona che amano con tutto il cuore.

Tenendo a mente la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (18-25 gennaio), uniamoci non con le catene ma con l’amore di Cristo effuso nei nostri cuori e preghiamo il Padre con le parole che Gesù ci ha insegnato:

Padre nostro che sei nei cieli
sia santificato il Tuo nome
venga il Tuo Regno
sia fatta la Tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione
ma liberaci dal male
Amen.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]