Aleteia logoAleteia logoAleteia
sabato 20 Aprile |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

Ecco i test e le ricerche che misurano la solitudine delle persone

shutterstock_510758170

Shutterstock

Gelsomino Del Guercio - Aleteia Italia - pubblicato il 19/01/18

Il più famoso inventato nel 1980 è disponibile anche on line. Gli italiani tra i peggiori d'Euorpa. E gli inglesi dedicano ad essa un sottosegretariato

Si può misurare la solitudine delle persone? La risposta è affermativa. Sono molteplici gli studi che lo attestano e il principale di questi sostiene che sia l’Italia uno dei Paesi al mondo in cui le persone si sento sole e abbandonate a se stesse.

Un interessante dossier de La Stampa (19 gennaio) ricostruisce le principali indagini che hanno misurato la solitudine.

Le due domande

Quella più famosa, realizzata a livello europeo e condotta da Eurostat, il servizio di statistiche dell’Unione europea, nel 2015 e pubblicata ne luglio 2017, ha utilizzato un campione rappresentativodi cittadini di più di 16 anni di tutti i Paesi dell’Unione. A questi cittadini sono state poste solo due domande: 1) se pensano di non avere nessuno a cui poter chiedere aiuto; 2) se non abbiano nessuno con cui parlare dei propri problemi personali. In entrambi i casi è risultato che circa 6 europei su 100 dicono di essere in queste situazioni.




Leggi anche:
Quando la solitudine ci distrugge, e quando invece ci apre al mondo e agli altri?

Scandinavia e Centro-Europa i meno soli

La loro distribuzione, però, è molto diversa da uno Stato all’altro. Per la prima domanda, in Finlandia e Svezia, ma anche Repubblica Ceca e Slovacchia, solo 2 persone su 100 pensano di non poter contare su nessuno se avessero bisogno di un aiuto.

Per la seconda domanda, in Spagna, a Cipro, ma di nuovo anche nella Repubblica Ceca e in Slovacchia, solo 2 persone su 100 dicono di non avere nessuno con cui parlare.

In Italia drammatici dati

All’estremo opposto, tra gli Stati in cui le persone si sentono più sole e senza appoggio c’è l’Italia. Gli italiani sono, tra gli europei, quelli che più spesso pensano che nessuno gli darebbe una mano: lo dicono 13 persone su 100. E appena meno, 12 su 100, ritengono che non ci sia nessuno con cui potrebbero parlare dei propri problemi.




Leggi anche:
L’antidoto alla solitudine: 11 abitudini per sentirsi meno soli

Il più famoso

I primi test per misurare la solitudine risalgono al novecento. Il più famoso è stato realizzato nel 1980. Un gruppo di psicologi della University of California di Los Angeles (Ucla) mise a punto un test basato su venti domande da porre a una persona per scoprire se sia, o comunque si senta, sola. Il test prevede quesiti molto semplici, compreso il più diretto: quanto spesso ti senti solo?

Dove fare il test on line

A ciascuna domanda si può rispondere con una scala di quattro possibilità (mai, raramente, a volte, spesso). Il test, arrivato alla sua terza versione, è diventato uno standard e gli studi che sono stati condotti in quasi quarant’anni confermano che risulta valido e capace di svelare contraddizioni nelle risposte.

Oggi si può trovare anche on line in diverse varianti.




Leggi anche:
Vivere in solitudine: una sofferenza o un’opportunità per crescere?

Lo studio inglese

Anche il dato citato da Theresa May viene da un sondaggio, effettuato in Gran Bretagna su oltre 2.500 persone di più di 16 anni intervistate online e contenuto in una ricerca più ampia sulla solitudine. I ricercatori si sono accontentati di tre sole domande e di risposte con una scala di tre possibilità (quasi mai, a volte, spesso).

Lo studio, però, puntava non solo a misurare il grado di solitudine diffuso nel Paese, ma a metterlo in relazione con le sue cause, chiedendo alle persone anche informazioni sulla propria situazione personale. E ha rilevato che di solito non c’è una sola spiegazione della solitudine, che si tratti di un divorzio o dell’età anziana, ma conta la combinazione di più fattori.

Il “sottosegretario alla solitudine”

I dati sostengono che sono 9 milioni i cittadini britannici che vivono soli o soffrono di gravi problemi di isolamento e, appunto, solitudine. Così la premier ha pensato che possa essere utile il “Sottosegretariato alla solitudine”, affidato a Tracey Crouch, 42enne deputata conservatrice. Una sorta di ministero che segua con attenzione le problematiche di queste persone.

«Per troppe persone la solitudine è il modo triste in cui vivono la vita moderna – ha spiegato la premier al momento della presentazione del nuovo progetto – voglio confrontarmi con questa sfida per la nostra società, dobbiamo agire per occuparci dei più anziani e di chi si occupa di loro, di chi ha perso i propri cari, persone che non hanno nessuno con cui parlare o condividere pensieri ed esperienze» (Donna Moderna, 18 gennaio).




Leggi anche:
Dolore, angoscia, solitudine? Questa canzone è per te!

Ipertensione e demenza

Fuori dai confine europei, negli Stati Uniti, per esempio, l’Health and Retirement Study ha dimostrato come il 28% degli statunitensi più anziani viva in uno stato di solitudine cronica. Al netto della conseguenze emotive, le indagini hanno dimostrato che chi passa la propria esistenza in queste condizioni è più soggetto a patologie come ipertensione, problemi al cuore e demenza.

Infiammazioni croniche

Uno studio ancora dell’università della California-Los Angeles ha dimostrato come che vive da solo soffra di elevati livelli di infiammazioni croniche, situazione che apre le porte a un’ampia gamma di problematiche di salute. Per esempio, hanno il 50% in più di possibilità di morte prematura.




Leggi anche:
Gesù sente la solitudine e il dolore dell’uomo e non lo lascia solo

Come 15 sigarette al giorno

E ancora: secondo un’indagine delle università Brigham Young di Salt Lake City e della North Carolina Chapel Hill, l’impatto della solitudine sulla salute equivale a fumare 15 sigarette al giorno. Senza contare il rischio di cadere in depressione, della scarsa cura di se stessi e in generale di precipitare in un circolo vizioso che, secondo alcuni psicologi, col tempo rende perfino complicato tornare a stringere nuove forme di connessione sociale.

Tags:
ricercasolitudine
Top 10
See More