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La sfortuna? Questione di percezione: oggi, noi ottimisti, ci godiamo l’assenza del meteorite…

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Silvana De Mari - pubblicato il 18/01/18

Uccidiamo le frasi killer! La felicità è possibile, momento per momento

L’ottimismo consiste nel vivere il momento presente nella migliore maniera possibile. Alla fine, la vita è un’enorme somma di momenti presenti. Se ogni istante sarò stata il più felice possibile per quello che le circostanze permettevano, il nostro stare al mondo avrà avuto un senso.
Ogni volta che salgono alle labbra, o anche impazzano nel pensiero, le solita frasi, “ la vita è brutta, non ce la farò mai”, cambiate frase. È possibile cambiare frase.

Attenzione alle frasi killer

Possiamo limitarci a dire: “oggi ho la serotonina non proprio a posto”. Tutto qui: “devo tirarmi su la serotonina” è una frase che contiene in sé una soluzione. Starò meglio se compio una qualche operazione che alzi la serotonina: camminare, stare al sole, fare l’amore, ascoltare musica, suonare uno strumento, mangiare cioccolato, pregare, fare meditazione, una qualche vittoria, dipingere, guadagnare denaro, in assoluta e irrimediabile mancanza di uno qualsiasi di questi item, prendere un antidepressivo.
“La sfortuna mi perseguita” è un’altra frase ricorrente. In realtà, se analizziamo bene la situazione, per il solo fatto che siamo vivi, qualcosa per il verso giusto deve essere andato.




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Test di autovalutazione sulla sfortuna percepita

Segnate se vi riconoscete nelle situazioni descritte. Datevi un punto per ogni risposta positiva, due per ogni risposta molto positiva, e tre tutte le volte che pensate “sono io”.

1- non vinco al super enalotto
2- non vinco al super enalotto e pesto una di quelle cose che lasciano i cani quando i proprietari siano senza paletta/sacchetto, eccetera. Trattasi del dono di un alano tedesco a giudicare dalle dimensioni.
3- un vaso da fiori mi centra
4- non vinco al super enalotto e pesto la cosa del cane con il vestito buono e quindi le scarpe nuove bianche, scanso il vaso.
5- avevo messo il vestito buono e scarpe nuove bianche, per andare dal mio direttore generale che quasi sicuramente ha una mezza idea di licenziarmi, e quindi è sul suo tappeto che spargo la cosa del cane. Non vinco al super enalotto e scanso il vaso.
6- un vaso da fiori mi centra dopo che ho pestato la cosa del cane.
7- dopo aver vinto al super enalotto mi accorgo di aver perso il biglietto. Non pesto la cosa del cane, scanso il vaso.


8- dopo aver vinto al super enalotto mi accorgo di aver perso il biglietto e in più pesto la cosa del cane con il vestito buono. Scanso il vaso.
9- dopo aver vinto al super enalotto mi accorgo di aver perso il biglietto e in più pesto la cosa del cane con il vestito buono e me ne accorgo sul tappeto dal capo dopo essermi beccata il vaso da fiori.
10- non era la cosa di un cane, ma una foglia, evito il vaso, ritrovo il biglietto vincente del superenalotto, il capo mi aveva chiamato per promuovermi non per licenziarmi e, a questo punto, alzo gli occhi e vedo il meteorite che arriva.

E mentre lo vedo arrivare pensiamo a quanto voglio la mia problematica vita piena di accidenti, di quanto mi piaceva e di come vorrei si prolungasse ancora un po’.

Quindi oggi, noi ottimisti, ci godiamo l’assenza del meteorite.




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