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Come l’ordinazione di mio fratello mi ha fatto innamorare di nuovo della fede che ho ereditato

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Per gentile concessione di Simone Lorenzo

Simone Lorenzo - pubblicato il 15/01/18

3 momenti del sacramento che rimarranno con me per sempre

Mio fratello Luis ha deciso di diventare sacerdote 13 anni fa. Nel maggio scorso è stato ordinato diacono e a dicembre diventerà sacerdote. Onestamente, pensavo che il diaconato fosse una formalità poco importante ma necessaria, e invece quando è arrivato il grande giorno sono rimasta sorpresa constatando quanto profondamente mi abbia toccato la liturgia. Era stata preparata in modo così accurato che mi ha fatto innamorare di nuovo della fede che ho ereditato.

Ecco tre dei momenti più toccanti:

1. Ascoltare il cardinale Tagle parlare della gioia che deriva dal servizio

Durante la sua omelia, il cardinale ha spiegato che il ministero ordinato inizia con il diaconato perché “diacono” deriva dal termine greco “diakonos”, che significa “servo”. Il porporato ha spiegato che nella Chiesa i leader sono chiamati a imitare l’esempio di Gesù, che ha guidato servendo anziché venendo servito. Un promemoria importante, soprattutto nelle Filippine, dove molti chierici locali si comportano più da principi che da pastori.

Ciò che ha reso ancor più pregnante il suo messaggio di servizio è stato il suo ampio sorriso. Il suo comportamento gioioso ha esemplificato un secondo tema della sua omelia, ovvero che il servizio cristiano provoca gioia. Visto che era anche la festa della Visitazione, ha sottolineato il cantico gioioso di Maria a Elisabetta, più noto come Magnificat, come esempio nella Scrittura in cui vediamo avverarsi questa verità.

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Per gentile concessione di Simone Lorenzo
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Per gentile concessione di Simone Lorenzo

2. Vedere i miei genitori abbracciare e baciare mio fratello

Dopo che Luis ha ricevuto la sua dalmatica (la veste del diacono), è andato a salutare i miei genitori. Sono rimasta sorpresa quando mia madre, anziché dargli un abbraccio contenuto, lo ha stretto in un lungo e tenero abbraccio, mentre mio padre gli dava un dolce bacio sulla fronte. È superfluo dire che mi si sono riempiti gli occhi di lacrime.

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Per gentile concessione di Simone Lorenzo

Quel momento mi ha fatto vedere che i semi più profondi che abbiamo ricevuto io e i miei fratelli sono stati quelli gettati non dai sacerdoti, ma dai nostri genitori.

Come nella maggior parte delle famiglie cattoliche, mia madre e mio padre ci portavano a Messa ogni domenica e ci hanno insegnato le nostre prime preghiere. E per loro i rituali non erano mai abbastanza. Mia madre ha insistito perché comprendessimo le ragioni dietro la nostra fede e sviluppassimo un rapporto intimo con Dio.

Lei e mio padre ci hanno anche insegnato che la fede va vissuta al di là delle mura della Chiesa e dei rituali. Per loro, la fede autentica doveva spingerci a servire gli altri, soprattutto i più svantaggiati nella società, un messaggio che continuano a insegnarci attraverso il modo in cui vivono ogni giorno.

Il momento in cui mia madre e mio padre hanno abbracciato e baciato mio fratello è stato per me un’icona vivente della fede, dell’amore e del servizio che ho imparato a casa, soprattuto quando, mettendomi nei loro panni, penso al fatto che offrire il proprio figlio maggiore per il sacerdozio non dev’essere stato affatto facile. Ancor di più perché nella cultura asiatica ci si aspetta che il figlio maschio più grande sia come un secondo padre per la famiglia. Al di là di questo, per via della sua vocazione Luis non sarà fisicamente presente a casa, dovrà vivere in povertà e non si potrà contare su di lui per le necessità pratiche della famiglia. Nonostante questi sacrifici, la tenerezza dei miei genitori nei suoi confronti quel giorno ha mostrato che avevano abbracciato completamente la sua vocazione.

In quel momento ho colto un barlume di ciò che intende la Chiesa quando dice che la famiglia è chiamata ad essere una chiesa domestica.

3. Vedere Luis prostrarsi davanti all’altare

In qualsiasi ordinazione, il momento più alto è quello in cui il candidato si prostra davanti all’altare mentre il coro canta la litania dei santi. Ciò che ha reso quel momento ancor più pregnante per me è stato ascoltare l’altro mio fratello cantare la litania. Vedere uno dei miei fratelli prostrato a terra mentre l’altro supplicava i santi di intercedere per lui è stato profondamente toccante.

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Per gentile concessione di Simone Lorenzo

L’emozione più forte, tuttavia, è derivata dal capire che attraverso il suo sacrificio molti avrebbero sperimentato Dio in un modo profondo e trasformatore. Quando Luis è entrato in seminario, mi ha detto che stava offrendo la sua vocazione per tanti che ancora anelano a Dio. Quel giorno, vedere tante persone nella folla con la testa inclinata mentre lui giaceva prostrato a terra mi ha fatto cogliere come, per via della sua offerta di vita, molti avrebbero sperimentato l’amore di Dio in un modo tangibile e redentore.

In quel momento ho sentito come se Dio mi sussurrasse al cuore: “Ora vedi quanto è preziosa per me l’offerta di un cuore generoso?”

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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